DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc. 15,3-7 “Rallegratevi con me”

Sacratissimo Cuore di Gesù

“Rallegratevi con me”
Oggi festeggiamo Il Sacro Cuore di Gesù.
Quel Cuore che tanto ci ama nonostante tutto,
al punto di continuare ad offrirsi ogni giorno sull’altare,
per noi.

Ma oggi è anche la festa del nostro “povero cuore”.
Questa festa viene a ricordarci che anche noi abbiamo un cuore,
fatto a immagine e somiglianza del Sacro Cuore di Gesù.

Certo,
probabilmente,
per una buona parte di noi,
non si tratta di un “cuore santo”.
Ma si tratta comunque di un cuore che batte.
Capace di amare.
Capace di odiare.
Capace di soffrire.
Che ha tante ferite,
talvolta tante sofferenze.
Tante speranze.
Tanti sogni.
E desiderio di essere capito,
apprezzato,
amato.

Cose molto spesso nascoste,
che nessuno vede.
Ma che per noi sono reali.
Importanti.
E che stanno lì,
forse da anni.
È il luogo più intimo,
vero e sacro di noi stessi.
il nostro cuore.
Perché lì siamo “veramente noi”,
senza filtri,
senza paraventi,
ne’ maschere.

Sono questi i cuori che oggi il “Cuore da buon pastore di Gesù va’ a cercare”.
Ed è di questi cuori,
che Lui si vuole occupare,
oggi.
Perché per il Sacro Cuore,
le cose che “vivono” nel nostro cuore,
che i più reputano sciocche e senza importantanza,
sono invece importanti e preziose.

È di questi cuori,
un po’ romantici,
un po’ tristi e sfortunati,
ma anche gioiosi e sereni,
che spesso si sentono smarriti
e soli,
che oggi il nostro Dio va’ alla ricerca.

Non ragiona come noi,
che se avessimo “cento pecore” ,
e ne avessimo persa una,
avremmo detto:
“Pazienza.
La perdita è minima.
Ho comunque salvato il capitale.
Un’altra pecora la rimpiazzera’”.
Per il Cuore di Gesù quella sola perdita,
è fonte di profonda sofferenza.
Perché ognuno è unico.
Il nostro cuore è unico.
Non si può rimpiazzare.

Certo,
ci vuole “cuore”,
per ragionare così.
Un Cuore da buon pastore.
Un Cuore Sacro.
Gesù ci doni un cuore simile al Suo.
Un cuore Santo.
Un cuore buono.
Un cuore giusto.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 15,3-7

In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola:
«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.
Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».