DIOCESI DI CALTANISSETTA

dal vangelo Mt. 5,20-26

Giovedì della II settimana

“Avete inteso che fu detto agli antichi :
” Non uccidere ”

Oggi Gesù alza ancora di un poco l’asticella da saltare.
Perché chiede a persone “ordinarie” e piene di limiti
come noi
di passare a un livello di giustizia che è “fuori dell’ordinario” e “senza limiti”.

Ci chiede di aderire a una giustizia “giusta”,
che va’ al di là della nostra umanità.
Ovvero,
a mettere in ogni cosa l’ingrediente dell’amore.

Ed è vero
Da sempre ci è stato detto e insegnata questa cosa.
In modo particolare però,
proprio Gesù,
ci ha insegnato che non si uccide solo il corpo.
Ma anche l’anima.
Anche la mente.
Anche il cuore.
Lo si fa’ con la lingua.
E poi con gli atteggiamenti.
Ci ha insegnato anche
che si uccide pure,
quando,
pur potendo fare del bene,
si sceglie di non farlo.
“Anche solo adirandosi” ,
dice oggi Gesù.

Ma soprattutto sembra che lo Spirito Santo oggi sussurri questa cosa:
“Non è sufficiente soltanto non ferire il corpo,
tenere le labbra chiuse,
avere i giusti atteggiamenti,
per” Non uccidere “.
Non uccidere è anche “dare vita”.

Ecco la perla preziosa.
Ecco la differenza col mondo.
Il mondo toglie la vita.
Noi invece,
dobbiamo diventare “datori di vita”.
Portatori di vita.
Aiutare la vita a riprendere forza.
Sostenere una persona che è provata dalla vita.
Dispensare un sorriso a chi lo ha perso.
Incoraggiare uno scoraggiato.
Aiutare qualcuno a stare bene anche se magari noi stessi,
in quel momento,
stiamo male.
Dare a una persona una seconda possibilità.

A volte basta un raggio di sole perché cambi la nostra giornata.
Dobbiamo imparare a essere quel semplice raggio di sole.
Dobbiamo cercare di essere acqua nel deserto.
Anche solo poche goccie.
Ma tutto questo,
possiamo esserlo solo con Gesù.

Auguro a tutti fin da oggi,
di portare ovunque la vita.
La vita e’ Gesù.

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,20-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».