DIOCESI DI CALTANISSETTA

Vangelo secondo Giovanni Gv 14,7-14 – Il figlio del falegname

“Il figlio del falegname”

Era conosciuto come “il falegname”,
a Nazaret,
il nostro buon Giuseppe.
Neppure lo citano per nome,
i suoi concittadini,
in questo brano del Vangelo.
La Sua umiltà ben nascondeva la Sua grandezza.
Oggi la Chiesa ci ripropone la sua figura come patrono dei lavoratori.
Quanto e’ importante avere una famiglia alle spalle,
che ti dica chi sei e dove vai.
Quanto è importante avere un lavoro stabile,
soprattutto oggi,
in questo tempo faticoso,
fatti di precarietà e di sussidi.
Quanto e’ importante avere degli esempi “positivi” ,
in tempi così “negativi”.
Per questo ci viene proposto Giuseppe oggi.
Figura importante per Gesu’,
di cui si è sentito e si sente veramente orgoglioso.
Che e’ stato molto piu’,
per Lui,
che semplice “maestro di lavoro”.
Credo che abbia fatto di tutto,
Gesù,
e tuttora lo faccia,
affinche’
la figura di questo Suo “padre” sia onorata,
e non sia disonorata mai.
Così come dobbiamo fare pure noi.
Che però,
non dobbiamo dimenticare,
di avere anche un’altro “Padre” da onorare.
Un altro “lavoratore”,
instancabile,
che ha fatto Cielo e Terra,
l’universo e tutte le creature,
Come sarebbe bello se guardando noi
la gente potesse dire: “Ecco un figlio di Dio degno di quel nome”
Come sarebbe bello se vedendo il nostro agire,
il nostro modo di essere e di amare,
il mondo dicesse “Ecco un figlio del lavoratore Celeste”.
Anche questo sia nostra “occupazione”.
Anche questo sia nostro lavoro.
Che lo Spirito Santo ci ottenga di diventare tali uomini e tali donne.
Capaci di rendere giusto onore al Dio che ci ha creato,
artigiani laboriosi per un mondo migliore e per il Regno dei Cieli.
Sull’esempio del nostro caro San Giuseppe.
Santa festa di S.Giuseppe lavoratore a tutti.
Che bello iniziare questo mese,
dedicato alla Madonna festeggiando San Giuseppe.
Che San Giuseppe protegga chi ha un lavoro,
aiuti a trovarlo chi ancora non ce l’ha.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 14,7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.