DIOCESI DI CALTANISSETTA

Vangelo secondo Giovanni Gv 12, 44-50

Mercoledì della IV settimana di Pasqua

Luce e tenebre: due realtà in perenne conflitto fin dall’inizio della storia.
Già le prime pagine della Genesi si aprono su un orizzonte chiuso e immerso nelle tenebre in cui fa irruzione la luce di Dio con la sua azione fecondatrice.

E la vita emerge quasi un grido di vittoria subito insidiato dalle tenebre che tentano di risucchiarla.
L’ombra minacciosa trova nel Risorto la definitiva sconfitta: Cristo ne è uscito vittorioso.

Nel suo Nome, nessuno rimarrà più preda dell’antico nemico.
Una certezza quanto mai necessaria e confortante, oggi, in un momento in cui questa lotta sembra acuirsi, immergendo tutto nelle sabbie mobili del dubbio, dell’incertezza.
Sembra che l’orizzonte sia inesorabilmente chiuso, ogni speranza sepolta.
Si ha paura di guardare avanti.
Ma proprio su questo scenario torna ad accendersi la luce di Cristo.
Anzi, non si è mai spenta.
Sta a noi credenti tenerla ben alta perché torni a illuminare chi giace nelle tenebre, schiacciato dal peso di un’esistenza che, smarrito il volto di Cristo, si dibatte nel non-senso.
“Sentinelle del mattino” che annunciano che il sole è già alto nel cielo e seminano speranza intorno a loro.
Questo è il compito che ci è stato affidato e che oggi, più che mai, è necessario assumersi e svolgere.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 12, 44-50

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».