DIOCESI DI CALTANISSETTA

Giovedì della IV settimana di Pasqua Mt. 11,25-30

“Venite a me”

In questo periodo in cui ci sentiamo particolarmente “affaticati e oppressi”,
ecco oggi arrivare la risposta di Gesù ,
tramite questa pagina di Vangelo:
“venite a me”.
“Grazie Signore Gesù,
perché ci sei!!!”.
Ma noi, cari fratelli e sorelle siamo fortunati, noi possiamo andare da Lui!
Il nostro pensiero e la nostra preghiera quindi,
oggi,
vanno per tutti coloro che,
pur sentendosi ” sfiniti”,
“affaticati”,
“oppressi”,
non hanno Lui a cui andare.
Perché non lo conoscono.
Perché lo rifiutano.
Perché non gli è stato insegnato ad amarlo.
Perché non hanno mai sperimentato il Suo amore.
Povere creature!!! .
Se non hanno Te,
da chi vanno?
A chi confidano le proprie angosce?
A chi possano raccontare l’amarezza e la stanchezza che hanno nel cuore?
Da chi possono sentirsi capiti nel profondo,
consolati,
senza sentirsi giudicati?
Sono molte le cose che ci stancano.
Ma il Signore è nostra pace,
nostro rifugio,
nostra forza.
“Rifugiarsi il Lui”,
da molti è considerata debolezza.
Ed è vero.
Chi accetta il Suo invito ad “andare a Lui” ,
infatti,
è chi ammette la sua debolezza.
Per questo,
si sente bisognoso del Suo aiuto.
E in Lui si rifugia.
Se oggi allora ci sentiamo così,
non abbattiamoci.
Per ogni difficoltà diciamo:
“Grazie Signore”.
Per ogni debolezza diciamo:
“Quando sono debole è allora che sono forte”.
Per ogni situazione in cui non vediamo via di uscita diciamo:
“Gesù pensaci Tu”.
Per ogni fatica:
“Gesù sei la mia forza”.
Il Signore è vicino.
Ci assisterà.
Non ci lascerà.
Oggi festeggiamo Santa Caterina,
la grande santa.
Eppure era “grande” proprio perché si è fatta “piccola”.
Così come,
del resto,
hanno fatto tutti i santi.
Prega per noi,
cara Santa Caterina.
Prega per la nostra Italia,
in rovina nell’anima,
di cui sei patrona.
Che ritrovi la “sua piccolezza” e torni a Dio.
Sarà allora che sarà grande davvero,
e sarà madre,
e non matrigna,
per tutti i suoi figli.
Santo giovedì

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».