DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo secondo Marco 12, 13-17 … “Questa immagine e l’iscrizione di chi sono?”

Martedì- IX settimana del T. O.

In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.

Commento e riflessioni

“Questa immagine e l’iscrizione di chi sono?”

È davvero una bella domanda,
quella posta dal Signore.
Non ai farisei è posta però oggi,
ma da Gesù e’ posta direttamente a noi,
mentre rigira quella moneta fra le Sue Sante dita.

Ognuno può scorgere la propria effigie su quella moneta.
Quella moneta,
Dio,
ce l’ha donata,
quando siamo nati,
perche’ su di essa incidessimo,
con le nostre azioni ,
la nostra immagine,
e su di essa,
venisse scritto il nostro nome.

Ciò che accade nel corso della nostra vita,
ogni avvenimento,
ogni decisione
ogni cosa,
e’ un’incisione che traccia il nostro profilo,
che definisce ciò che realmente siamo.
Le nostre scelte personali,
il nostri modo di essere e di relazionarci,
Il nostro crescere e maturare,
nell’amore verso Dio e il prossimo,
Il nostro essere umani…………
Tutto concorre nel disegnarci,
e nel raccontarci.

Ma se e’ vero che l’immagine e l’iscrizione sulla moneta,
sono le nostre,
e’ anche vero che i proprietari della moneta non siamo noi.
Troppo spesso ci comportiamo come se lo fossimo.
Troppo spesso ci comportiamo come se fossimo i proprietari di tutto.
Ma queste monete sono del Signore.
Bisogna dare a Cesare quel che e’ di Cesare,
e a Dio quel che e’ di Dio.

Rispondendo ai farisei,
e a noi,
sulla questione posta,
Gesù ribadisce che
è giusto pagare le tasse.
Così come è giusto che i tributi vengano ben anninistrati per il bene di tutti.
Ma è ben giusto anche pagare il nostro tributo d’amore a Dio.
Solo a Dio dobbiamo dare onore,
gloria,
adorazione.
E dobbiamo farlo in questa vita,
in ogni azione che compiamo.
Sara’ questo che dara’ valore al nostro essere “moneta”.

Potremo essere d’oro,
o d’argento.
Ma anche di latta,
o cartone.
La moneta e’ di Dio,
e alla fine,
a Lui ritornera’.
Ancora la rigirera’ fra le Sue Sante dita,
e la valuterà.
Speriamo che sia considerata di valore.
Che possa gioire nel vederla,
constatando di tener in mano un’ oggetto prezioso,
ben curato,
non sciupato.
Preghiamo che vedendo quell’immagine,
ci riconosca,
e chiamandoci per nome,
sorrida.
Preghiamo di poter essere ritenuti
moneta preziosa dal nostro Dio.
Degna di essere aggiunta alle altre monete preziose che compongono il Suo tesoro in Cielo.
Sia benedetto Dio,
nostra ricchezza.

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