DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo secondo Giovanni 14,27-31a … Vi lascio la pace, vi do la mia pace.

Martedì- V settimana di Pasqua

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Commento e riflessioni

La pace che ci dona il Cristo è diversa dal quella data dal mondo.
Spesso abbiamo un’idea approssimativa della pace: come assenza di conflitto, principalmente, ma anche come raggiungimento di un benessere economico e mentale che raramente la vita offre.

Cosa significa, per noi, desiderare la pace?
E combattere per ottenerla?
Risolvere i nostri problemi, superare i nostri conflitti, non avere nemici…

Ma, siamo realisti, non esistono vite al riparo da momenti di fatica e di scoraggiamento e non sempre riusciamo ad affrontare e risolvere i problemi che viviamo.
Allora?

Dobbiamo forse rassegnarci a lasciarci emotivamente travolgere dagli avvenimenti?
No, certo.
La pace che porta Cristo è la consapevolezza, l’esperienza quasi fisica di essere amati, di essere al centro dell’attenzione di un Dio che, compassionevole, si china a soccorrere ogni vivente…

Se ci scopriamo amati sappiamo dove fissare lo sguardo, dove orientare la nostra speranza, dove ancorare le nostre certezze.
Possiamo essere felici anche in mezzo alla tempesta perché la nostra gioia non si esaurisce in un’emozione ma nella consapevolezza di essere di Dio.
Paolo Curtaz