DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc. 12,39-48

Mercoledì-XXIX settimana del tempo ordinario

“Beato quel servo che il padrone,
arrivando,
troverà ad agire così”

Ha ragione Gesù :
“Se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro,
non si lascerebbe scassinare la casa.”
Purtroppo molte persone tornano a Dio quando hanno compiuto disastri,
spesso grossi,
con la loro vita,
e talvolta con quella degli altri.
Se a Dio fossero tornati prima,
tante sofferenze,
per loro stessa ammissione,
sarebbero state evitate.

Noi Cristiani dovremmo essere il popolo della “veglia”.
Non il popolo dei depressi,
come molti ci dicono di essere.
Dovremmo essere il popolo che non si addormenta,
quello che non si perde dietro a cose effimere,
e non si lascia sorprendere dal ladro.

Purtroppo dispiace constatare come,
adesso particolarmente,
si assista al triste spettacolo delle porte lasciate chiuse sbarrate a Gesù,
e a quelle scelleratamente lasciate aperte al nemico,
confusi come si è nel distinguere il bene dal male.
Con il risultato che il ladro non solo è entrato senza fatica nelle vite,
e nei cuori,
ma ha anche rubato tutto quello che c’era da rubare,
senza che neppure ci si rendesse conto
che c’era un tesoro da proteggere e di essere stati derubati.
È stata scippata “la fede” a molti.
Così come Sono stati scippati il senso delle cose,
e i valori della vita.

Quanti matrimoni sono stati scippati,
perché non si è vigilato !!!
Quanti rapporti di amicizia vera e onesta sono stati buttati via per inseguire il proprio tornaconto personale !!!…..

«Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?»
Per noi prima di tutti.
Perché noi abbiamo avuto di più,
di più ci sarà chiesto.

A ciascuno di noi può capitare,
forse è gia capitato,
di fare la stessa esperienza del servo che cede alla stanchezza e comincia a comportarsi in maniera scorretta,
ubriacandosi di mondanità,
e cominciando a mancare di rispetto a chi gli vive vicino.
Può capitare di cadere.
Ma se una volta caduti,
ci si pente e ravvede,
allora il ladro non sarà riuscito fino in fondo nella sua impresa.

Sono in molti quelli che spesso mi dicono che sono stanchi.
Stanchi di vedere il male che avanza.
Stanchi di aspettare un coniuge fedrifago che non ritorna.
Stanchi di mantenere fedeltà a chi sempre si dimostra infedele.
Stanchi di aspettare la conversione e la maturazione dei figli.
Stanchi di essere sfruttati sul lavoro.
Stanchi di aspettare una giustizia che sembra tardare……
Ma anche se il Signore sembra essersi dimenticato di noi,
e tutto e tutti vogliono che lo crediamo,
noi però dobbiamo continuare a credere e a sperare.
A tenere duro.
A non lasciarci cadere le braccia.

Vedete come siamo molti !!!
Allunghiamo un braccio.
Qualcuno afferrera’ la nostra mano,
e ci sosterrà come meglio può.
Uniti in una catena d’amore e preghiera che ci aiuterà a rimanere svegli.
Anche se il Signore sembra tardare,
secondo quelli che sono i nostri criteri umani,
al tempo giusto arriverà.
Non un secondo prima.
Non un secondo dopo.
Noi dobbiamo continuare a comportarci come i soliti,
incomprensibili,
sbeffeggiati,
servi fedeli.
Come bravi e fedeli amministratori di una vita,
che ci è stata donata,
ma che non è nostra.
Perché il momento che ci vedrà incontrare nostro Signore ci trovi,
anche se stanchi e provati,
sicuri di aver compiuto quanto meglio potevamo.
dalvangelodioggi

Rifletto
In che modo e in quali situazioni ho la possibilità di imitare l’atteggiamento dell’amministratore più fidato del padrone?
In quali occasioni, invece, rischio di impadronirmi di ciò che mi è stato affidato?
Che sentimenti mi abitano quando vivo come l’amministratore fidato e quali, invece, quando mi impadronisco di coloro che ho accanto?

Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,39-48

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».