DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc 10,13-16

Venerdì-XXVI settimana del tempo ordinario

Guai a noi quando pensiamo di credere a sufficienza, di vivere in un paese ancora a stragrande maggioranza cattolico, quando pensiamo che, in fondo, va tutto bene e finché la barca va meglio lasciarla andare.

Guai a noi quando ci misuriamo con gli altri, con quelli che reputiamo lontani da Dio, atei, pagani, miscredenti, nemici della Chiesa, sentendoci, se non migliori, almeno non peggiori.

Guai a noi quando ci adagiamo sulla straordinaria fede dei nostri padri per giustificare e assecondate la nostra pigrizia mentale, come se quel tesoro non fosse intaccabile.

Guai a noi quando pensiamo di possedere Dio, di essere i detentori della verità, i custodi del Vangelo.

Guai, perché, come dice il Signore a quanti, nella casa di Israele, si guardano bene dall’accogliere la novità dell’annuncio, corriamo il rischio di non accogliere la richiesta di conversione che continuamente il Signore ci rivolge…
P.  Curtaz

Rifletto
In quale occasione hai vissuto l’esperienza di avvertire una forte preoccupazione per le scelte prese da una persona cara? Che cosa hai provato?
Nella tua vita, qualcuno si è mai preoccupato per te al punto da arrabbiarsi? Come ti sei sentito?
C’è nel tuo presente una persona per cui sei preoccupato/a? Chiedi al Signore la sapienza di avvicinarla e parlarle con amore

Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,13-16

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».