DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc. 7,11-17 “Figlio unico di madre vedova”

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA

“Figlio unico di madre vedova”
È un brano questo,
che è fragile come un fiore di campo.
E come tale,
va’ trattato.
Perché l’argomento è delicatissimo.

Non si può rispondere alla domanda
di tante madri e padri che,
nella storia,
e anche ora,
possono chiedere :
“Perché a quella madre è stato restituito il figlio,
e a me no?”.
Non si può rispondere a tante mogli,
a tanti mariti,
che hanno perso il loro coniuge.
Non si può dare risposta a un dolore così grande.
Ma, se il Signore ha voluto che questo episodio venisse ricordato,
è proprio perché il buon profumo di questa storia potesse spandersi e,
attraverso i secoli,
arrivare a dare coraggio alle mamme,
e ai padri,
che in ogni tempo si sono trovati,
e si trovano,
a vivere questa situazione.

“Non piangere”
dice Gesù a questa madre.
E “Non piangere” dice Gesù a ogni madre.
È un invito ancora ad aver fede.
A non fermarsi alle apparenze.
Gesù ha sconfitto la morte.
Non finisce tutto qui.
La vita non finisce.
I nostri cari,.
Gesù non li ha strappati a noi,
ma anzi,
li tiene con sé,
per poi un giorno farceli ritrovare vivi.

“Figlio unico di madre vedova”.
Questa frase,
non ci ricorda Maria?
Anche Lei si è trovata proprio in questa condizione terribile.
Quanti “feretri” di figli,
“viventi” nel corpo
ma “morti” nell’anima,
questa nostra grande Santa Madre,
deve ancora seguire?

Quante “spade di dolore” ancora trafiggono quel Suo Cuore Immacolato di Madre,
vedendo tanti figli abbracciare la via che conduce alla “morte dell’anima!?”
Tutti “figli unici” per Maria.
Tutti “figli cari”.
Preghiamo Gesù per il dono della vita.
La “vita dell’anima”,
prima di tutto.
Preghiamo Gesù perche questa generazione morta nel cuore,
“torni in vita”.
Preghiamo perché sia asciugata ogni lacrima,
e torni la “vita” nel cuore di ogni madre,
di ogni genitore,
che nel cuore “vita” non ha più.
A questo siamo chiamati.
A portare consolazione
speranza,
e un pezzettino di Cielo,
dove questo non si vede più.

Dal Vangelo secondo Luca 7,11-17

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
Parola del Signore.