DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Gv 3,7-15

Martedì della II settimana di Pasqua

Anche oggi parole di liberazione, che bellezza! Siamo chiamati a liberarci dall’idea di poterci salvare da soli. Il vento dello Spirito soffia, ha una volontà, non dipende da noi e, cosa stupenda, si fa sentire: possiamo sentire la sua voce nel silenzio del cuore, nell’ascolto della parola di Dio, nei fratelli donati.
A volte, però, nonostante tutto è difficile credere. Come pensare Dio, chi l’ha mai visto? Anche il desiderio che sentiamo di lui rischia di diventare nostalgia e ci sentiamo impotenti e frustrati nel pensare che tutto dipenda da noi come se per giungere a lui la scalata fosse la nostra. Mai sufficientemente equipaggiata.
Ma proprio quando ci sentiamo sterili, inanimati, stesi come ossa aride, ecco Gesù che ci dona il suo Spirito per farci rivivere. Solo una cosa ci viene chiesta: contemplarlo sulla croce, nel gesto di amore più grande di chi dona la vita per noi, per me. Lì ogni menzogna su Dio è spazzata via. Siamo ancora una volta chiamati a rinascere in uno sguardo d’amore con colui che ci ha amati e chiamati alla libertà di figli.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 3,7-15

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».