DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc 9,51-56 – “E si misero in cammino”

Martedì della XVI settimana del tempo ordinario

“E si misero in cammino”
Deve essere stato davvero grande
il rifiuto ricevuto da Gesù da parte degli abitanti di quel villaggio di Samaria,
citato nel Vangelo di oggi,
capace di suscitare nel cuore di due persone, profondamente buone,
come Giacomo,
e soprattutto,
come Giovanni,
il desiderio di invocare dal Cielo,
un “fuoco che li consumasse”.
Le città odierne,
e le nostre stesse nazioni,
ex-cristiane,
devono essere particolarmente felici che Dio non ragioni come Giacomo e Giovanni.
Altrimenti di loro non resterebbe niente.
Quella dei nostri due cari apostoli
è una reazione totalmente umana
Sono tante le situazioni che in noi suscitano tali reazioni.
Parenti,
conoscenti,
colleghi di lavoro,
politici…..
quante provocazioni provocano in noi il desiderio di usare “il fuoco”.
Saremmo sempre col cerino acceso in mano.
questo Vangelo.
ci fa constatare come il male,
sempre,
si accanisce contro chi è in cammino “verso Gerusalemme”.
Sempre il male provoca.
Sempre cerca di portare “dalla sua parte”,
di bloccare il tuo cammino,
suscitando questi tipi di reazioni.
Reazioni che poi,
per primi,
devastano noi stessi,
arrivando a bloccare il nostro viaggio.
Da qui il rimprovero,
anche severo,
ma salutare,
di Gesù.
Che non è contro di noi.
È per noi .
Il suo rimprovero è volto a farci riprendere il “senso delle cose”.
A farci recuperare il cuore,
quando il male ce lo scippa.
E a farci riprendere il cammino.
Tutti ci confrontiamo con persone e situazioni che ogni giorno ci mettono a dura prova.
Spesso la nostra prima reazione è quella di estrarre dalla tasca la scatola dei cerini…..
Soprattutto questo avviene quando scopriamo che la nostra disponibilità e pazienza,
è scambiata per debolezza
E allora….
è giusto invocare su queste persone “un fuoco dal cielo che li consumi”.
Ma non nel senso violento del termine.
Non un fuoco che punisca chi ci mette a dura prova.
Ma il fuoco dello Spirito,
che consumi d’amore il loro cuore.
Forse proprio questo è il motivo per cui ci troviamo in mezzo a tali situazioni,
e tali persone ce li troviamo accanto.
Perché invochiamo su di loro questo “Santo Fuoco” ,
che altrimenti nessun altro invocherebbe.
Nel frattempo,
questo Fuoco,
invochiamolo su di noi.
Perché ci dia Forza.
E pieno discernimento.
Il Signore abbia pietà di noi,
e ci rimetta sulla giusta strada del cammino.
Fratelli e sorelle care,
Non facciamoci scoraggiare.
Non interrompiamo il cammino.
L’appuntamento è a Gerusalemme.
Ci vediamo lì.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.