DIOCESI DI CALTANISSETTA

Risurrezione del Signore – Gv 20,1-9

DOMENICA 4 APRILE Risurrezione del Signore

L’annuncio Pasquale inizia con una corsa.
Maria corse da Simone e dall’altro discepolo, che insieme corrono al sepolcro.
Perché tutti corrono nel mattino di Pasqua? Perché tutto ciò che riguarda Gesù merita la fretta dell’amore. Insomma la Pasqua ci invita a svegliarci, a correre! Ci invita a risvegliare la nostra fede dalla pigrizia.

Il mattino di Pasqua ci regala una bellissima immagine della Chiesa: siamo quelli che sanno aspettarsi, perché abbiamo ritmi diversi.
La fede nel Risorto è un’esperienza che si consuma insieme, mai da soli.
È una corsa dove qualcuno arriva prima ma ha la pazienza di aspettare l’altro.
Il cuore (Giovanni) arriva sempre prima dell’autorità (Pietro) ma sa rispettarla, attenderla.
Giovanni entrò e vide i teli posati là e credette. Giovanni ha l’intelligenza del cuore.
Anche Pietro, che era entrato prima, vide ma non credette.
Giovanni crede perché i segni parlano solo a un cuore che sa leggerli.
Giovanni è il discepolo amato proprio perché ha dato il primato all’amore non ai calcoli.
La fede non è evidente. La croce, il dolore lo è. La risurrezione è questione di fede.
Credere non significa comprendere tutto, ma credere che in tutto, anche in ciò che non si comprende, esiste un senso.
Gesù non ha spiegato il dolore, non ha spiegato la croce, è risorto!
Gesù ha prediletto un fatto ad un fine ragionamento perché noi crediamo ai fatti, che un giorno forse sapremo anche raccontare.

Allora coraggio, amici, il Signore è risorto! Questo è il grande annuncio!
Siamo discepoli di un Dio vivo e come sarebbe bello se questa gioia (almeno un po’…) riempisse davvero le nostre liturgie, i nostri incontri. Il signore è risorto proprio per tutti!
E’ Risorto per chi si sente abbandonato da tutti, per chi non riesce a riprendere tra le mani la sua vita, per chi da anni si prendi cura di suo figlio malato.
E’ risorto per chi dopo mesi di tentennamenti ha preso una decisione importante, per chi fa Pasqua lontano dalla famiglia e per chi una famiglia non ce l’ha più.
E’ risorto per chi non cerca mai Dio e oggi è qui davanti a Lui, perché non sa che Gesù è vivo e non si scorderà mai di lui.
Il Signore è Risorto proprio per dirci che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno che non rotoli via.
La bella notizia di Pasqua ? Noi tutti siamo qui, sulla terra, per fare cose che meritano di non morire. Tutto ciò che vivremo nell’amore non andrà perduto.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 20,1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.