DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc 4, 31-37

Martedì-XXII settimana del tempo ordinario

A chi spetta l’autorità? A Gesù o alla Parola da lui pronunciata?
In un certo senso a entrambi, poiché, se viene a mancare uno dei due poli, messaggio o testimone, difficilmente una predicazione può avere successo.

Non ci è dato sapere cosa nello specifico Gesù insegnasse agli abitanti di Cafarnao, ma il verbo utilizzato da Luca, “stupire”,
indica con precisione lo stato d’animo che essi provavano nell’ascoltare una novità forse da lungo tempo attesa.

Il nuovo crea sempre scompiglio, soprattutto in coloro che sono legati al vecchio per ragioni di interesse o comodità.
Gesù dona speranza e fiducia in un cambiamento che non tollera la staticità di chi confida solo in sé stesso o, peggio, in un’istituzione spersonalizzante ed escludente.

Possiamo liberarci da questo tipo di demoni solo a patto di rischiare un affidamento totale nelle mani di chi, con autorità e potenza, guarisce attraverso quell’amore incondizionato che ci insegna, pazientemente, il valore della rinuncia ad affermare il proprio ego a qualunque costo.
Gesuiti-getupandwalk

Rifletto:
A chi o a cosa sto riconoscendo autorità nella mia vita?
Cosa mi impedisce di affidarmi totalmente a Dio?
Cosa mi aiuta ad accogliere la novità della Parola di Dio?

Dal Vangelo secondo Luca Lc 4,31-37

In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.