DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Mt. 16,24-28

SANTA CHIARA, vergine

“La sua croce”

Oggi si parla di croce,
e subito si sprofonda in un clima di pesantezza e di buio.
Viene però da pensare che,
nella nostra vita terrena,
forse,
senza la croce e il Calvario,
non ci sarebbe neppure il “Tabor”,
visto come luogo dell’incontro con Gesù.
Perché il Calvario è anche il luogo delle scelte.
Soprattutto delle più difficili.
Quello in cui tu decidi chi vuoi essere,
e che significato vuoi dare alla tua vita.
Scelte dolorose spesso,
Scelte di rinunce.
momento di purificazione e di crescita.
Talvolta di lacrime,
e di sangue.

Ma anche senza il Tabor,
penso,
non ci potrebbe essere il Calvario.
Perché se molti,
riescono a sopportare la salita del Calvario,
sotto il peso,
mai leggero,
delle proprie croci,
è perché prima c’è stata l’esperienza del Tabor,
in cui hanno vissuto un Gesù bello e luminoso,
che li “ha convinto”.
E il cui ricordo è per te come quel “cireneo”,
che ti aiuta ad andare avanti.
confermando ad ogni passo la tua fede.
Nel lavoro,
in famiglia,
nelle amicizie.
Tenendo ben presente che il “tesoro” a cui stai anelando vale più di tutti i tesori della terra messi insieme.
E che non vale la pena avere un conto corrente milionario,
se questo ti porta a una vita che ha più il sapore dell’inferno,
che del Paradiso.

Sappiamo che per il mondo questi discorsi sono vani.
Molti non vogliono sentir parlare di “croci”,
de vorrebbero che il mondo fosse un perenne luna park.
Una sorta di “paese dei balocchi” di Collodiana memoria,
dove pero’ alla fine i suoi abitanti si mutavano in asini,
e la croce che dovevano portare poi era ancora più pesante di quella “dell’impegno” che avevano rifiutato.
Per quanto il mondo non ci creda,
un giorno Gesù verrà davvero con i suoi angeli.
E noi saremo giudicati.

Non sul conto corrente,
le vacanze ai tropici,
i vestiti alla moda.
Ma su ciò che saremo stati,
su ciò che conta davvero.
Sull’impegno
e l’esempio che avremo dato,
Su quanto amore vi avremo messo.

Forse saremo giudicati sulla croce.
Su come l’avremo portata.
Croce che sempre o quasi mai davvero abbiamo accettato e amato.
Almeno fino a quando non scopriremo
che quella croce sei tu Gesù.
Allora la ameremo davvero.
E ringrazieremo.
Perché capiremo nel profondo di noi stessi che è stata per noi protezione e salvezza.

E’ un mistero grande.
Noi fidiamoci di Gesù,
delle sue Parole.
Anche oggi iniziamo la giornata seguendo il Suo invito ad andargli dietro.
Arriveremo a sera stanchi.
Ma contenti.
Grazie Signore.

#dalvangelodioggi

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 16,24-28

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».