DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Gv 16,5-11

Martedì della VI settimana di Pasqua

È lo Spirito il grande protagonista di queste settimane, in attesa della Pentecoste .
Gli apostoli sono smarriti, confusi… Come possono andare avanti senza il Signore, come possono affrontare l’immane compito di annunciare il Vangelo se lui non c’è più?

Gesù non la pensa così, li richiama, li rimprovera:
verrà il Paraclito a condurre la sua Chiesa.

A volte anche noi ci lamentiamo della presunta assenza del Signore.
Non è assente, tutt’altro, è il per sempre presente grazie all’opera dello Spirito.
Se avvertiamo la sua assenza, forse, dobbiamo riprendere in mano la nostra preghiera e intensificare l’invocazione dello Spirito!

Se la fede diventa nostro sforzo, congettura intellettuale, (buona) abitudine culturale allora avvertiremo sempre la presenza del Signore come un vago ricordo del passato.
Lo Spirito, invece, rende Gesù nostro contemporaneo e ci aiuta a capire che il peccato consiste nel non riconoscerlo come manifestazione del Padre, che la giustizia di Dio consiste nella salvezza di ogni uomo e che il maligno è ormai sconfitto.
Lo Spirito soffi abbondantemente su di noi!

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 16,5-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».