DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Mc.9,30-37

Martedì della VII settimana del tempo ordinario

“Se uno vuol essere il primo….”
Chissà se gli apostoli avrebbero smesso di parlare di chi fosse il più grande,
se avessero capito che il più grande di tutti stava andando incontro alla morte.

Chissà se avrebbero smesso di parlare di chi fosse il più grande,
se avessero capito che il più grande di tutti
è colui che ha la capacità di spendersi per tutti gli altri,
e non di dominarli.

Povero Gesù,
come deve essersi sentito solo,
mentre confidando ai suoi amici più cari cosa stava per affrontare,
questi erano concentrati solo su loro stessi.

E’ la solitudine di chi sente addosso a se il peso delle responsabilità da portare.

E quante “solitudini”.
Quante cose non capite.
Come ci si sente soli,
a volte,
a tener duro,
perché certi “principi” non siano violati,
perché certe cose siano capite.

L’episodio del Vangelo di oggi,
ci ricorda che Dio ci capisce.
Certe “solitudini” infatti,
le ha vissute anche Lui.

Caro Gesù.
Quante incomprensioni hai dovuto affrontare anche tu,
con quelli che amavi.
Quanta sofferenza ti avrà procurato il non essere capito.
Tu,
capo famiglia di tutti noi.
Capo di un ufficio dove tanti conti non tornano;
“superiore” di tanti monasteri dove non c’è unita’;
“parroco” di tante parrocchie dove si litiga spesso……
Ancora ci indichi la strada.
Quella dell’accoglienza.
Dobbiamo accoglierci gli uni gli altri come si accolgono i bambini.

Chissà se gli apostoli possono aver capito quel giorno,
mentre Lui ne abbracciava uno,
che in quel bimbo stava accogliendo ciascuno di loro.
Chissà se noi capiamo che ogni volta che riusciamo ad accogliere un fratello così com’è,
senza pretendere che sia come vogliamo noi,
accogliamo Gesù .
“Perché chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome,
accoglie me;
Chi accoglie me,
non accoglie me,
ma colui che mi ha mandato”.

Dal Vangelo secondo Marco Mc 9,30-37

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».