DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc.17,26-37

SAN MARTINO DI TOURS, VESCOVO

“Mangiavano, bevevano, prendevano marito, prendevano moglie”

È la figura di Noè,
quella che attira l’attenzione oggi.
Eccolo fissare un pezzo dopo l’altro,
sotto i sorrisi beffardi,
le “prese in giro”,
e le umiliazioni di chi lo osserva.
Quell’arca però,
non è una costruzione come le altre.
E’ simbolo della sua fede.

Il nostro caro Noè,
fece della sua fede un’arca.
Un’arca capace di mettere al riparo non solo lui,
ma anche tutta la sua famiglia.
E forse anche qualcun’altro a lui vicino.

Mentre le acque distruggevano la terra,
ecco che quell’arca scivolava su di esse,
ponendo al sicuro coloro che vi si erano rigugiati.

Al tempo di Noè,
la gente mangiava,
lavorava,
prendeva moglie,
prendeva marito…….
Faticava e si divertiva.
Viveva come se niente fosse.
Come se Dio non esistesse.
Trovandosi completamente impreparata,
quando è arrivato il diluvio.

Altrettanto fa’ la gente oggi.
Vive così.
L’invito che ci viene donato oggi tuttavia,
e’ a non trascurare le cose davvero importanti.
A ricercarle e a curarle.
Ad scendere nelle profondità di esse.

Il mondo oggi ancora,
si comporta come se la vita terrena non dovesse finire mai,
come se Dio non esistesse.
Perseguita e sbeffeggia chi invita al ritorno a Lui.
Così come accade a molti di noi.
Ci prendono per pazzi
Ci invita a smetterla,
perché per loro quel che stiamo facendo è ridicolo,
una perdita dì tempo.
Ci invita a divertirci,
a godere della vita a piene mani.
Come se il divertimento egoistico fosse la vita stessa,
la risposta alle domande dell’esistenza.

Ma a noi,
il provare a costruire un’arca non rende tristi,
né depressi.
Ma felici.
Non schiavi,
ma liberi.
E soprattutto preparati.
Preparati ad affrontare le varie stagioni della vita e ad andare incontro alla vita eterna,
in cui vogliamo assolutamente entrare.

Lasciamo il mondo ai suoi ragionamenti vani.
Continuiamo il nostro lavoro.
Diamoci dentro,
di chiodi,
raspa,
sega,
e martello.
Se improvvisamente il cielo azzurro dovesse diventare scuro,
non temeremo.
La tempesta non ci cogliera’ di sorpresa.
Avremo un’arca che ci proteggerà.
La nostra fede sarà un rifugio sicuro.

Beato chi avrà ascoltato il consiglio di Noè.
E si sarà preparato.
Non resterà confuso nel tempo della prova.

Un abbraccio,
costruttori di “arche”.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 17,26-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».