DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc. 13,22-30

Mercoledì della XXX settimana del tempo ordinario

“Signore, sono pochi quelli che si salvano?”.
È la stessa domanda che possiamo porre noi,
preoccupati dalle nostre cadute e dai nostri peccati.
Nasce dalla nostra preoccupazione,
questa domanda.
Non dalla curiosità.
Perché noi ci vogliamo assolutamente salvare.

Vorremmo essere rassicurati,
sentendoci dire che nessuno si perde,
e che quindi neppure noi,
ne’ i nostri cari,
ci perderemo.

Ma Gesù non ci rassicura affatto.
Non ci dice :
“Stai sereno,
perché tanto Dio è misericordia”.
Non ci dice :
“fai quello che vuoi,
pensando solo a quello che ti va’.
L’importante è il sentimento”.

Ma dice due cose ben precise:
“Sforzatevi” ;
“Cercate di passare per la porta stretta”.

Occorre sforzarci,
impegnarci,
perché il discorso della “salvezza” è un discorso serio.
Dobbiamo impegnarci per essa.
Realizzarla.
Per fare questo,
dobbiamo passare per una “porta” che non è larga,
ma stretta.

La “porta stretta” è una vita vissuta con impegno e amore,
cercando di essere in comunione con Dio e il prossimo.
Cercando di somigliare a Dio,
vedendo Dio nel prossimo.
È rendere vita la Sua Parola,
il più possibile.
Non solo scrivere e parlare della Sua Parola,
ma metterla in pratica.

Non è essere perfetti.
Non è non fallire.
Ma sforzarsi di riuscire a realizzare “Dio” nella nostra vita.
Dandogli occhi,
volto e sorriso.
Dandogli gambe che lo portano dove c’è bisogno,
Prestandogli le nostre mani per benedire.
Il nostro cuore per amare.

Facile tutto questo?
Assolutamente no.
Chi prova a passare questa porta ogni giorno,
sa’ quanto essa è stretta.
Ma se la porta è stretta è perché essa è fatta per far passare coloro che si sono fatti “piccoli”,
e quindi sono diventati amici di Dio.
Non possono passare per essa i “superbi”,
coloro che di sentono “grandi”,
che amano solo se stessi,
e perseguono questo “amore di sé ” senza curarsi degli altri.

Ancora una volta il Signore stupisce.
Vuole che tutti entrino.
Ma strettisce le porte.
Alza anzi la posta.
Perché l’Amore è esigente.
Si entra se ci si impegna per davvero.
Si entra se si ama per davvero.
Per questo molti si sentiranno dire “non ti conosco”.
Perché non hanno utilizzato questo tempo,
che è la vita,
per imparare ad amare.

L’ amore riconosce l’amore.
I santi sono coloro che hanno amato davvero.
Sono riusciti a passare dalla porta stretta dell’amore,
pur possedendo ancora difetti umani.
Ma si sono “sforzati”.
L’Amore li ha riconosciuti.
E li ha fatti entrare nella vita.

Se Impareremo il vero significato della parola Amore impareremo anche il vero significato della parola “Dio” ,
perché una riempie l’altra,
e la spiega al meglio.

E Gesù
“Dio che Salva”
renderà la porta della “misura” giusta per far passare tutti noi che crediamo in Lui.
Perché “Salvatore” è il Suo nome.
Salvare è la Sua missione.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 13,22-30

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».