DIOCESI DI CALTANISSETTA

Mt. 20,1-16 “Andate anche voi nella vigna”.

Mercoledì della XX settimana del tempo ordinario

“Andate anche voi nella vigna”.

Si può,
retribuire un operaio che è tutto il giorno che lavora,
nella stessa maniera di uno che lavora da un’ora sola?

Oggi Gesù ci parla
dell'”ingiustizia” di Dio.
Ingiustizia dovuta al fatto che misuriamo Dio col nostro piccolo metro.
La moneta con cui Dio ci paga
non è quella d’oro.
La moneta con cui ci paga è l’amore.
E Dio ama tutti in egual misura.
Ama anche quelli che non vanno nella vigna,
quelli che gliela devastano,
quelli che non lo amano.

L’amore è moneta unica
con unico taglio.
Forse esistono nel nostro modo di amare,
ma in quello di Dio,
non esistono i centesimi.
Per questo la retribuzione è unica.

Sempre Dio viene e chiama.
Chiama all’alba (lodi mattutine)
alle nove (ora terza)
a mezzogiorno (ora sesta)
alle tre del pomeriggio (ora nona)
alle cinque (vespri).

Così è la nostra vita.
Un’autentica “liturgia delle ore”.
Non c’è tempo,
dalla gioventù alla vecchiaia,
in cui non siamo chiamati.
La sera (compieta),
momento in cui il “giorno” della nostra vita è terminato,
sarà il momento della retribuzione.

Ma chi avrà faticato fin dall’alba,
e’ privilegiato.
Perché lavorare nella vigna del Signore è privilegio.
Lavorare nella vigna del Signore è già ricompensa.
E chi sarà andato nella vigna alle cinque invidiera’ il fratello mattiniero.

L’invito che oggi riceviamo
a scendere nella vigna,
fratelli e sorelle,
lo sentiamo?
Vedete quanto c’è da fare?
La vigna del Signore ci aspetta.
C’è bisogno di tanta cura e tanto amore per questa vigna.
Amore e cura che solo tu sai dare.
Perché sei speciale,
e pieno di potenzialità per il bene.
Quello che tu puoi dare,
nessun altro può.
Dio ti ha fatto unico.
Nessuno è come te.
Per questo oggi Dio ti attende.
Perché tu dia il tuo “particolare” contributo.
Accettare il Suo invito è l’investimento migliore che possiamo fare.
Alla fine,
la Sua vigna è la nostra casa.

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 20,1-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».