DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc 2,22-40 –

Presentazione del Signore

” Gloria del tuo popolo”
Un brano.
colmo di pace quelli di oggi.
È come una candela profumata accesa,
il cui aroma si spande,
e profuma tutta l’aria.
L’episodio della “presentazione di Gesù al tempio” lascia senza fiato,
narra il Dio che non ti aspetti
Ti racconta di Dio che viene da te,
a casa tua.
Portato da Maria e Giuseppe,
viene a far visita a te,
nuovo Simeone,
nuova Anna.
Loro lo attendevano al Tempio.
Tu a casa,
nel Tabernacolo del cuore.
A Simeone e Anna,
sono occorsi pochi istanti per capire che la loro vita e la loro attesa aveva avuto un senso,
che non si erano sbagliati.
Pochi istanti per capire che tante preghiere,
apparentemente non ascoltate,
invece erano state ben udite,
e che nessuna di esse era caduta nel vuoto.
Tante umiliazioni,
tante sofferenze,
tante lacrime,
acquistavano un senso.
Tante incomprensioni,
venivano sciolte.
E si piange,
sì.
Ma questa volta di gioia.
E’ la nostra festa oggi.
La festa del nostro incontro con la Luce,
che viene incontro a noi.
Che viene da noi.
Che viene per noi.
Noi che siamo come piccole candele di cera,
accese,
in attesa che passi la notte,
che venga il giorno.
Piccoli e fragili come candele di cera.
Dove però il Signore non disdegna di porre la Sua fiamma.
Il Signore è vicino,
fratello caro,
sorella cara.
Il Signore viene a te
Lì dove abiti fisicamente.
Lì dove dimora il tuo cuore.
Viene a dirti che non ti sei sbagliato.
Che le tue preghiere le ha udite e le ode ancora.
Viene ad asciugare le tue lacrime,
a dare senso e significato ai tuoi dolori.
Viene a te,
come a Simeone e Anna
Ora Signore,
possiamo andare in pace.
Ora lo possiamo fare,
perché gli occhi del nostro cuore hanno visto la salvezza.
Perché chi in Te confida,
non resta deluso.
Continua a brillare ancora,
piccola candela stanca.
Non smettere mai di farlo,
tu che ti sciogli per amore.
Non mancherà la tua ricompensa.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 2,22-40

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore –  come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore.