DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Mt 14,13-21 – “Date loro voi stessi da Mangiare”

Lunedì della XVIII settimana del tempo ordinario


Pare impossibile.

Ma con Gesù spesso è proprio così.

Le cose più importanti e difficili da fare te le chiede quando ti senti stanco,

sfinito,

oppresso,

debole.

Nonostante tu ti senta così,

Lui ti chiama

E nello stato in cui sei,

ti chiede di servire,

ancora e ancora,

senza risparmiarti,

“perche’ Lui ha compassione” degli altri suoi figli,

quelli che sono ancora fragili nel cammino.

Perché questi non abbiano fame,

e quindi “non vengano meno lungo il cammino”.

“Date loro voi stessi da mangiare”,

ci dice allora Gesù.

Esattamente come Lui da se’ stesso da mangiare a noi,

vuole che noi doniamo noi stessi da mangiare agli altri.

Alla fine dunque,

siamo noi quei “pochi pani e pochi pesci” che devono sfamare tanta gente.

Povera gente loro,

povero cibo noi.

“Pochi pani e pochi pesci”

di cui Lui pero’ vuole avere bisogno.

Non vuole fare tutto da solo,

Lui che potrebbe.

“Che tipo di pane,

o di pesce sarò oggi,

per chi ha fame?”.

Così come a sera

“Che tipo di pane o di pesce sono stato?”

A volte noi ci sentiamo come

“pane secco”

O come il “pesce di qualche giorno fa’”,

buono per essere gettato.

Ma questo non ci deve scoraggiare.

Altrimenti correremmo il rischio di pensare che a fare le cose “sono io” mentre invece

“è Dio”.

Mettiamo cio’ che siamo nelle Sue mani,

per il bene degli altri.

Fidiamoci di Lui.

Saremo il miglior pane e il miglior pesce da mangiare.

Quello che occorreva a chi ci metterà accanto.

Ciò che siamo,

Lui lo renderà buono e,

se occorrera’,

lo moltiplichera’.

Noi non sappiamo come,

ma che importa.

Quel “poco” diventato “tanto e buono ” bastera’.

E non ce ne sara’ solo per gli altri.

Ce ne sara’ anche per noi.

A noi restera’ cio’ che e’ avanzato.

Dodici ceste di gioia piena.

Chi ha provato la gioia del servizio,

chi ha sperimentato la moltiplicazione delle proprie capacita’,

quando neppure pensava di averne, sa’ di cosa parlo.

Alla fine della sera allora,

al momento dell’ esame di coscienza,

invece che a lamentarmi,

mi troverò a dire:

“Grazie.

Grazie perché hai incredibilmente tratto il bene anche da uno come me. “

Che la Sua benedizione scenda su noi oggi,

fratelli e sorelle care.

Ci faccia essere “pane e pesce buoni” per il bene del mondo.

Dal Vangelo Mt 14,13-21

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Parola del Signore