DIOCESI DI CALTANISSETTA

Salmo 82 (81) – Contro i giudici iniqui

 

Dio presiede l’assemblea divina,

giudica in mezzo agli dei:

Fino a quando emetterete sentenze ingiuste

e sosterrete la parte dei malvagi?

Difendete il debole e l’orfano,

al povero e al misero fate giustizia!

Salvate il debole e l’indigente,

liberatelo dalla mano dei malvagi!”.

Non capiscono, non vogliono intendere,

camminano nelle tenebre;

vacillano tutte le fondamenta della terra.

Io ho detto: “Voi siete dei,

siete tutti figli dell’Altissimo,

ma certo morirete come ogni uomo,

cadrete come tutti i potenti”.

Alzati, o Dio, a giudicare la terra,

perché a te appartengono tutte le genti!

Commento

Il salmo probabilmente è stato scritto nel periodo antecedente l’esilio, quando la giustizia lasciava molto a desiderare. Dio, supremo giudice, si “alza” in mezzo all’assemblea celeste – gli dei sono gli esseri angelici -, imponendo la sua maestà ai giudici della terra.

La requisitoria esordisce in forma di domanda, e continua in forma d’esortazione: “Fino a quando emetterete sentenze ingiuste e sosterrete la parte dei malvagi? salmista in tal modo introduce nel salmo la sostanza delle riprensioni di Dio per mezzo dei profeti. Il salmista prosegue rivolgendosi a Dio con la desolata constatazione dell’impenitenza dei giudici iniqui: “Non capiscono, non vogliono intendere, camminano nelle tenebre; vacillano tutte le fondamenta della terra”. L’ingiustizia dei giudici scardina il vivere civile.

Il salmista a sua volta interpella i giudici iniqui affermando la loro dignità, ma anche la loro realtà di uomini che passano: “Io ho detto: <Voi siete dei, siete tutti figli dell’Altissimo, ma certo morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti”. Sono “dei” perché chiamati ad amministrare la giustizia in conformità a quella contenuta nella parola di Dio.

Infine il salmista si rivolge a Dio dicendo: “Alzati, o Dio, a giudicare la terra”. Con ciò non invoca la fine del mondo, ma che egli intervenga quale giudice che punisce gli empi e libera da loro gli oppressi. Chi opererà questo sarà Cristo, che prima giudicherà in modo inedito – un giudizio non espresso e che coincide con la scelta del soggetto stesso: con Cristo o contro Cristo (Gv 3,18; 12, 48; At 13,46) -, e che poi giudicherà con la sentenza e la condanna finale alla sua seconda venuta (Mt 25,31s).

Gesù ha usato il passo “voi siete dei, siete tutti figli dell’Altissimo” (Gv 10,34).

Magnificat

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio,

mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà

della sua serva. *

D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *

e santo é il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza

del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,*

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen