Dio presiede l’assemblea divina,
giudica in mezzo agli dei:
“Fino a quando emetterete sentenze ingiuste
e sosterrete la parte dei malvagi?
Difendete il debole e l’orfano,
al povero e al misero fate giustizia!
Salvate il debole e l’indigente,
liberatelo dalla mano dei malvagi!”.
Non capiscono, non vogliono intendere,
camminano nelle tenebre;
vacillano tutte le fondamenta della terra.
Io ho detto: “Voi siete dei,
siete tutti figli dell’Altissimo,
ma certo morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti”.
Alzati, o Dio, a giudicare la terra,
perché a te appartengono tutte le genti!
Commento
Il salmo probabilmente è stato scritto nel periodo antecedente l’esilio, quando la giustizia lasciava molto a desiderare. Dio, supremo giudice, si “alza” in mezzo all’assemblea celeste – gli dei sono gli esseri angelici -, imponendo la sua maestà ai giudici della terra.
La requisitoria esordisce in forma di domanda, e continua in forma d’esortazione: “Fino a quando emetterete sentenze ingiuste e sosterrete la parte dei malvagi? salmista in tal modo introduce nel salmo la sostanza delle riprensioni di Dio per mezzo dei profeti. Il salmista prosegue rivolgendosi a Dio con la desolata constatazione dell’impenitenza dei giudici iniqui: “Non capiscono, non vogliono intendere, camminano nelle tenebre; vacillano tutte le fondamenta della terra”. L’ingiustizia dei giudici scardina il vivere civile.
Il salmista a sua volta interpella i giudici iniqui affermando la loro dignità, ma anche la loro realtà di uomini che passano: “Io ho detto: <Voi siete dei, siete tutti figli dell’Altissimo, ma certo morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti”. Sono “dei” perché chiamati ad amministrare la giustizia in conformità a quella contenuta nella parola di Dio.
Infine il salmista si rivolge a Dio dicendo: “Alzati, o Dio, a giudicare la terra”. Con ciò non invoca la fine del mondo, ma che egli intervenga quale giudice che punisce gli empi e libera da loro gli oppressi. Chi opererà questo sarà Cristo, che prima giudicherà in modo inedito – un giudizio non espresso e che coincide con la scelta del soggetto stesso: con Cristo o contro Cristo (Gv 3,18; 12, 48; At 13,46) -, e che poi giudicherà con la sentenza e la condanna finale alla sua seconda venuta (Mt 25,31s).
Gesù ha usato il passo “voi siete dei, siete tutti figli dell’Altissimo” (Gv 10,34).
Magnificat
L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio,
mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà
della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e santo é il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza
del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,*
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen