DIOCESI DI CALTANISSETTA

II Domenica di Pasqua – Gv. 20,29-31

“Metti qui il tuo dito”

Non c’è niente da fare.
Abbiamo bisogno di vedere.
Abbiamo bisogno di toccare con mano.
Abbiamo bisogno di prove.
Anche e soprattutto nel campo della fede.
Tommaso lo ha fatto per ciascuno di noi.
Ha inserito il Suo dito nelle ferite del Signore,
e ha sperimentato la Sua Misericordia.
Alla fine,
non è forse la nostra stessa esperienza?
Perché se oggi siamo credenti è perché abbiamo sperimentato il Suo essere vivo,
presente,
concreto.
Abbiamo sperimentazione il Suo Amore.
La Sua Misericordia.
Ed è stata un’esperienza così forte che ci ha spinto a fare la nostra vera professione di fede,
dicendo:
“Mio Signore e mio Dio”.
Ma la nostra storia col Signore si spinge oltre.
Ora che abbiamo messo il dito nelle Tue piaghe,
e ti abbiamo riconosciuto come nostro Dio,
chiediamo noi,
a Te,
o Gesù,
di mettere le Tue mani nelle nostre ferite,
e di donarci vita nuova.
Le nostre “ferite”,
le nostre “piaghe”,
sono cio’ che abbiamo per portare Gesu’ al mondo,
per annunziarlo a tutti.
Non ci dobbiamo vergognare delle nostre cicatrici e delle nostre ferite.
Non ci dobbiamo vergognare,
se la vita ci ha provato,
se abbiamo avuto piu’ fallimenti che successi.
Perche’ anche grazie ad essi abbiamo incontrato il Signore.
Sono le nostre “piaghe” a testimoniare l’amore che il Signore ha per noi
A chi ci chiede il perche’ del motivo della nostra speranza,
dico:
“Vieni,
metti le mani nelle piaghe lasciate dai chiodi dei miei sbagli sulle mie mani.
Vieni,
vieni e metti la mano sulla ferita che tante lance hanno provocato nel mio cuore.
Ti racconteranno loro il mio incontro  con Gesu’ risorto,
la Sua grande Misericordia,
e cio’ che ha fatto per me.”
Fratelli e sorelle cari,
non temiamo le nostre sconfitte e i nostri errori.
“Dalle Sue piaghe siamo stati guariti”.
Buona festa della Divina Misericordia a tutti.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.