DIOCESI DI CALTANISSETTA

Venerdi fra l’ottava di Pasqua Gv 21,1-14

 Con vivaci pennellate Giovanni descrive un nuovo incontro con il Risorto.

Siamo sul mare di Tiberiade.
Gli apostoli sono andati a pescare. Una situazione ordinaria, quasi banale, segnata per di più da un cattivo esito.
Sembra che il Risorto prediliga la quotidianità quale luogo ideale per fissare i suoi appuntamenti.
Il Risorto possiamo trovarlo nel silenzio adorante di una cappella come tra il rumore assordante dell’officina.
Ciò che conta è che il cuore sia desto, l’occhio vigile a cogliere i segni della sua presenza per poterlo prontamente riconoscere come Giovanni. “È il Signore” che mi interpella in questa situazione, è Lui che mi viene incontro nell’attenzione di chi si è accorto della mia fatica, è ancora Lui che mi si fa vicino nel momento della difficoltà, quando le mie reti sembrano inesorabilmente vuote…
E allora, come Pietro, è bello tuffarsi nel mare aperto della vita per una rinnovata testimonianza d’amore.
Non importa se, come l’apostolo, ci portiamo nel cuore l’amara esperienza di tante infedeltà.
Lui è lì, sulla spiaggia del nostro quotidiano pronto ad offrirci il pane della riconciliazione e ad accogliere il dono di quel pesce che Lui stesso ci ha dato di pescare…
Gratuità e finezza dell’amore del nostro Dio.
Se avessimo veramente occhi per vedere non finiremmo mai di stupirci e di trasalire di gioia!