DIOCESI DI CALTANISSETTA

Annunciazione del Signore – Lc 1,26-38


Lc 1,26-38  “Piena di grazia”

“Piena di grazia”
La Parola oggi,
è un brano pieno di luce nella sua assoluta semplicità.
Lascia pieni di stupore vedere
come Dio sia semplice,
e sappia colorare di bello e di meraviglioso ogni scena della vita di ogni creatura.
Ma l’episodio di oggi,
lascia davvero senza fiato.
E Gabriele??
Cosa avranno visto i suoi occhi da angelo,
lui che é abituato ai colori del Paradiso,
quando si è trovato di fronte la piccola e fragile Maria?
Quale meraviglia si è aperta,
davanti ai suoi occhi angelici,
tanto da portarlo a chiamare Maria con l’appellativo:
“Piena di Grazia”?
Contemplando Maria,
l’Arcangelo Gabriele
ha trovato la purezza piu’ pura,
la bellezza più alta,
la grazia,
nella sua massima espressione.
Trovandosi nella stanza con Lei,
ha respirato l’aria più buona che anche un angelo possa respirare.
Ascoltando la Sua voce ha ascoltato la più dolce delle sinfonie angeliche.
Mirando i suoi occhi ha trovato il più alto cielo.
Contemplando Maria ha ritrovato il Paradiso,
appena lasciato.
E questo lo ha stupito.
L’arcangelo ci aiuti a contemplare oggi,
la nostra grande Santa Madre in tutta la Sua bellezza.
Di colei che portava il Paradiso ovunque andava,
e ancora lo porta ovunque va’.
Fosse ora la stanza di una casa,
una mangiatoia fredda e sporca,
l’anima di una persona che si affida a Lei.
Aiutaci o “Piena di Grazia”.
Abbiamo tanto bisogno di Te.
Considerando poi ciò che vedono spesso gli occhi del nostro caro angelo custode,
e anche i Tuoi,
e quelli di Gesù,
contemplando noi,
abbi “pieta’ di noi peccatori”.
Aiutaci a non rattristare più il nostro caro amico Celeste.
A mostrargli,
d’ora in poi
solo scene che possano rallegrare il suo angelico cuore,
quello Sacro di Gesù,
e il Tuo Cuore Immacolato.

Santo giorno dell’Annunciazione.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

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