DIOCESI DI CALTANISSETTA

“Se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati” – Gv. 8,21-30

Gv. 8,21-30

“Se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati”.
Non e’ una minaccia questa frase,
ma una verita’.
Abbiamo un esame importante,
nella nostra vita,
da superare.
E l’esame e’ questo:
riuscire ad afferrare la mano di Dio.
Che sempre tende il braccio,
per farcela afferrare,
e portarci tutti alla salvezza.
Gesù è  la nostra “arca di Noè”,
che ha permesso a chi era custodito in essa,
di sopravvivere al diluvio.
Anche ora è in corso il “diluvio”.
Un “diluvio di peccato”,
che rischia di travolgerci tutti.
Chi si rifugia nell’arca della preghiera” e dei “sacramenti” ?
Chi prega per quelli che sono rimasti fuori?.
Eppure per Dio è sbocciata la primavera.
Fiori colorati nascono dalla Sua santa Croce.
Fiori di “grazie grandi”,
e di “conversione del cuore”.
No.
Dio non ci condanna.
Non e’ Lui che ci condanna.
Lui non vuole farci morire nei nostri peccati.
E mai ritira il Suo braccio,
teso verso di noi.
Mai toglie la Sua mano,
aperta per afferrare la nostra.
Afferrare o no quella mano,
e’ però,
decisione nostra.
Fare un cammino di conversione,
credere che Gesu’ e’ Dio,
che non ci e’ dato altro nome
nel quale possiamo essere salvati,
e’ afferrare la Sua mano.
Perche’ e’ Gesu’ la mano tesa di Dio.
Mano tesa per raggiungerci.
Mano tesa per farci sentire la sua tenerezza.
Mano tesa e ferita dai chiodi per salvarci.
Mano forte,
santa,
sicura,
di chi ti dice:
“Anche tu affrontassi una tempesta io non ti mollo’.
Mano che sa’ guidarti anche in una valle oscura.
Accogliamo oggi questo invito.
Afferriamo la Sua mano.
Stringiamola forte,
e non molliamola più.
Baciamo quella mano.
Bagniamola con le nostre lacrime.
Riponiamo in essa la nostra fiducia.
Il Suo sangue prezioso cancellerà i nostri peccati.
Sia benedetto Gesu’,
che è nostra salvezza.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 8,21-30

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.