DIOCESI DI CALTANISSETTA

Venerdì della III settimana di Pasqua – Gv.6,52-59

“Colui che mangia me, vivra’ per me”

Quando proviamo una forte ammirazione per qualcuno, una star,  un attore….
così come quando ci si innamora,
cerchiamo di sapere tutto di questa persona.
Perché ci interessa.
Su di lei si leggono notizie.
Si cercano informazioni.
Si cerca di conoscerla anche nella parte piu’ segreta e nascosta,
in quella più intima.
Insomma,
di questa persona,
“si mangia e si beve” tutto quello che si può.
Così accade anche con Dio.
Quando arrivi a innamorarti di Lui,
“lo mangi e lo bevi”.
E non ti sazi mai.
Cerchi di conoscerlo sempre meglio,
di approfondire il rapporto con Lui.
Cerchi di piacergli in tutto.
Di Lui ti nutri.
E Lui ti nutre realmente poi,
col Suo Corpo e il Suo Sangue,
con la Santa Eucarestia.
Di cui non puoi più fare a meno.
Quando provi questi sentimenti verso Dio,
quando provi amore,
non esiste altro che sazi la tua fame.
Avere fame e sete di Dio,
sentirti innamorato di Lui,
e’ una grazia.
Che non si può spiegare.
Non è una presenza che vedi e tocchi.
Eppure,
l’amore che provi dentro al cuore lo riconosci come autentico.
Avere “fame di Dio”,
e’ una cosa sovrannaturale,
perche’ proviene dalla parte piu’ intima di noi.
Allora perche’  in molti non avvertono questa fame,
questa sete?
Perche’ la loro anima,
rimasta denutrita,
forse mai nutrita,
giace come morta,
in attesa di essere risvegliata.
Ma come essa comincia a nutrirsi di Gesu’,
eccola riprendere vita.
E nel riprendere vita,
l’anima fa’ sperimentare,
spiritualmente,
la sua fame.
Il suo desiderio di Dio.
Desiderio di conoscerlo,
di amarlo,
e di aderirgli maggiormente.
Si comincia così,
a mangiare e a bere di Lui.
A farlo sempre di piu’.
Perche’ l’anima,
oramai,
vive di Lui e per Lui,
Perche’ “Cristo vive in me”.
Chi ne fa’ esperienza sa’ quanto e’ vera questa Parola.
E sa’ cosa vuol dire
Mangiare e bere di Lui,
diventa la tua vita.
Perche’ di Dio,
magari finora ignorato,
non puoi piu’ farne a meno.
E non ti importa se questo puo’  portarti a isolarti da chi oramai non ti capisce piu’.
Hai cominciato a nutrirti di Lui.
Abbandoni “il cibo che perisce”.
Ora vivi per un bene piu’ grande.
Un abbraccio,
“affamati e assetati” di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.