DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Mt.12,14-2-“Non spezzerà una canna incrinata e non spegne una fiamma smorta”

 

Sabato della XV settimana del tempo ordinario

La Parola di oggi
rispecchia molto la situazione dei tempi moderni.
Molti aspettano i castighi di Dio.
Ma il profeta che ci racconta di Lui,
ci parla di Dio come di qualcuno che non spezza una canna incrinata e non spegne una fiamma smorta.
Davvero i castighi ci saranno.
Direi anzi che sono già in atto.
Però non perché ce li manda Dio,
ma perché ce li procuriamo da soli.
Nin c’è castigo peggiore per un’anima,
o una società,
della mancanza di Dio.
“Gesù si allontano'”,
dice la Parola.
“Perché cercavano di eliminarlo”.
E Lui non rimane in un’anima,
in una società,
in una nazione,
che cerca di eliminarlo.
Gli dicono:
“Vattene.
Possiamo fare a meno di te.
E anche meglio”.
E Lui,
rispettando la nostra piena libertà,
va’.
E così assistiamo al degrado della
società in cui viviamo
Perché ovunque,
l’ingiustizia si eleva a giustizia,
e dilaga.
Manca la benedizione del Signore,
che protegge,
libera,
guarisce.
La benedizione che protegge dalle guerre,
che guarisce le ferite profonde di una società agonizzante,
che libera dal male elevato a legge.
Leggi che rendono l’uomo peggio delle bestie,
non maggiormente libero,
non migliore.
Ma peggiore e più schiavo.
Gesu’ si allontana,
ma non abbandona.
Questa è la bella notizia.
A causa di “un resto”,
che continua a seguirlo,
a credere in Lui,
che prega e implora pieta’,
Dio non fa’ mancare la Sua grazia,
la Sua benedizione.
Impone le mani per benedire il mondo.
E non le ripone.
Fra coloro che fanno parte di questo “resto”,
forse,
anche me e te.
Che abbiamo ricevuto grazia su grazia,
e continuiamo a riceverle.
Dobbiamo essere noi le Sue mani
imposte per guarire e liberare.
Mani libere di implorare
“la Sua benedizione” sulla nostra nazione e su tutte le altre.
Sulla nostra società,
sulla nostra famiglia.
Dobbiamo essere noi “la preghiera”,
che lo fa’ ritornare a purificare l’aria tossica che respiriamo.
In un mare di oscurità si intravede una luce.
Certo siamo piccole lucciole in una notte scura.
Ma intravedere quelle piccole luci da’ speranza,
in attesa che la notte passi e nuovamente sorga il sole
Gesù Signore è il nostro sole.
“In Lui spereranno le nazioni”.
Sia benedetto Gesu’,
Dio della nostra vita.

Dal Vangelo  Mt 12, 14-21

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».