DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal vangelo Lc 1,26-38 – “La Vergine si chiamava Maria”

Beata Vergine del Rosario

“La Vergine si chiamava Maria”
Quante volte abbiamo udito questo brano del Vangelo,
e quante volte ancora lo ascolteremo!!! .
Eppure,
proprio quando pensiamo che non abbia più nulla da dirci,
eccolo suscitare in noi ancora qualcosa di nuovo.
Oggi,
questo “qualcosa di nuovo” ,
è suscitato dal fatto che festeggiamo la “Beata Vergine del Rosario”.
Rosario che inizia proprio,
con la contemplazione di questo brano del Vangelo:
“L’Annuncio dell’angelo a Maria”,
1’mistero gaudioso.
il rosario è “esercizio quotidiano”,
a volte fatto bene,
troppe altre volte ancora invece no.
A cui affidiamo però,
sempre con fiducia,
tutte le intenzioni,
le persone raccomandate,
e ciò che abbiamo nel cuore.
Maria
tutte le vicende della vita di Gesù le custodiva “meditandole nel Suo cuore.”
Questo è il Rosario:
Meditare e custodire gli eventi della vita di Gesù.
Difatti,
questo è un mezzo importante per conosceLo più profondamente.
Perché tramite il Rosario lo conosciamo attraverso gli occhi di colei che maggiormente conosce Dio.
Che era presente,
dove col corpo,
dove con lo Spirito,
a ogni avvenimento delle Sue vicende terrene.
Che le conosce per esperienza diretta.
Immaginare Maria con in mano il Rosario,
fa’ pensare che lei tenga in mano i “misteri gaudiosi,
luminosi,
dolorosi,
gloriosi”
anche della nostra vita.
Ogni “perla” di questa dolce catena,
ogni “grano” di questo Rosario,
quella “della nostra vita”,
è una “pietra preziosa” agli occhi di Dio e di Maria.
Gesù e Maria hanno un profondo rispetto per ognuno di noi e della nostra storia.
Per Loro ogni nostro avvenimento è importante.
E lo conservano nei loro Sacri Cuori.
Siamo noi che spesso non ci soffermiamo con la dovuta attenzione a esaminare i nostri avvenimenti.
Talvolta,
poiché fanno male,
questi eventi li rifuggiamo.
Altre volte non gli diamo il giusto peso.
Abbiamo bisogno di esaminarli alla presenza di Maria,
alla luce dello Spirito Santo.
Ecco allora che oggi sarebbe bello,
se facessimo come ha fatto l’arcangelo Gabriele,
e ci recassimo da Maria,
a casa Sua.
Come Lui,
per prima cosa,
la saluteremmo devotamente.
Lei però stavolta,
non sarebbe sorpresa.
Forse ci stava già aspettando.
E ci direbbe proprio quel “Non temere” che l’angelo disse a lei.
Sarebbe bello meditare insieme a Lei,
magari abbinandoli a un “mistero” della vita di Gesù,
alcuni avvenimenti della nostra vita.
È un esercizio che dona gran pace.
Che talvolta sfocia in lacrime di consolazione e gratitudine,
spesso miste a dolore.
Che magari fanno maturare nel cuore il desiderio di
una riconciliazione,
di una visita al “confessionale”,
o di una partecipazione “extra” al Divin Banchetto.
Che bello se oggi riuscissimo ad andare a casa di Maria,
e a stare un poco con Lei!!!
I frutti certo non mancherebbero.
Che la Beata Vergine Maria del Rosario,
che oggi festeggiamo,
ci benedica,
e ci guidi verso una maggior conoscenza e un più grande amore verso suo figlio Gesu’.
E anche ad un maggior amore e conoscenza di noi stessi.
Ci aiuti a restare fedeli a questa preghiera.
Che ci difende dal male,
anche da quello che alberga in noi.
E ci aiuta a trovare la via che conduce al Cielo.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”.
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.