DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Gv.2,13-23 – “Portate via di qui queste cose, e non fate della casa del Padre mio un mercato”

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 2,13-22

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Dedicazione della Basilica Lateranense

“Portate via di qui queste cose, e non fate della casa del Padre mio un mercato”.
Caro fratello,
cara sorella.
Ciò che abbiamo imparato noi,
che tentiamo di fare un cammino,
è che se Gesù davvero entra nel tuo cuore,
“e ti presenti per servire il Signore”
allora,
“prepàrati alla tentazione”,
(Sir. 2)
e alla “correzione”.
Devi prepararti a mettere ordine nella tua vita.
Devi aspettarti che Gesù,
adesso vivo e presente in te,
faccia una frusta di cordicelle,
“fatte di Spirito Santo”,
e cominci a scacciare dal tuo cuore,
ogni cosa che non riguarda Lui.
Il Comandamento è chiaro:
“Con tutto il cuore”,
dobbiamo amare Dio.
Che come qualsiasi altra persona veramente innamorata,
non accetterà mai di “condividere” con altri,
l’oggetto del suo amore,
che siamo noi.
Ma spesso il nostro cuore,
imperfetto e diviso,
che però è “Suo Tempio”,
e che dovrebbe essere “luogo santo e privilegiato”,
luogo riservato all’adorazione e alla preghiera,
e’ invece un mercato,
sporco e anche maleodorante,
dove,
accanto alle “cose sante”,
abbiamo collocato cose profane e fuori luogo.
La preghiera,
accanto al peccato.
Pensieri buoni
accanto ai pensieri impuri.
La lode
accanto al rancore.
Dedideri di santità,
accanto a desideri di mondanità.
Desiderio di adorare Dio,
accanto al desiderio che,
ad essere adorato,
sia invece “io”.
“Non si puo’ far convivere insieme il diavolo è l’acqua santa”,
dice la saggezza popolare.
Cosa che noi,
invece,
esperti nell’arte del compromesso,
spesso facciamo.
Ma se veramente autentico è l’amore verso il Signore,
la “frusta” si mette in funzione.
Comincia ad operare,
creando nei cuori
un senso di insoddisfazione
verso “le cose di prima”.
Ciò che prima tanto ti piaceva,
adesso non ti piace più un granché.
Mentre,
cose che prima non venivano minimamente considerate,
piano piano,
prendono sempre più possesso del tuo intimo.
E mentre la “frusta” lavora,
i banchetti vengono rovesciati.
Si comincia quasi come con un “fruscio di vento”,
tanto è leggero e delicato ciò che accade nel nostro intimo.
Ma si arriva anche a “nerbate” tali,
da far scaturire il sangue da dentro il cuore.
E’ “l’amore” la frusta di cordicelle usata dal Signore.
Un Amore paziente e geloso.
Forte e rigoglioso.
Ardente e poderoso.
Ti fa’ sentire “zelo” per la
Sua casa.
Cominciamo noi allora,
ad operare.
fratelli e sorelle cari.
Chiediamo “luce”,
e cominciamo a scacciare dal nostro cuore
tutto ciò che caliamo non essere il Signore.
Certo ci vorrà tempo.
I “mercanti e le mercanzie”,
torneranno.
E sarà battaglia dura.
Ma con l’amore e la preghiera,
riusciremo a sbaragliarli.
Non contando sulle nostre forze.
Ma su quelle del Signore.
Amore,
perseveranza,
preghiera.
E “Grazia” di Dio.
Saranno essi le armi che useremo per combattere questa lotta di “pulizia”.
Come sempre,
ci saranno cadute.
Nuovamente ancora ci rimetteremo in piedi.
Ma il frutto che nascerà da queste azioni,
sara’ quello della pace.
Il nostro cuore e la nostra vita diventino un posto sacro.
Facciamo di noi stessi una cosa bella.
Bella agli occhi di Dio.
Perché alla bellezza siamo chiamati.
Un tempio d’oro,
dove Dio sia onorato.
Maria e Giuseppe ci aiutino nel cammino.
Ci aiutino a fare dei nostri cuori quello che ne hanno fatto loro.
Vere “basiliche”,
dove notte e giorno viene adorato e ringraziato Dio,
Sia benedetto Gesu’,
nostro Signore.