DIOCESI DI CALTANISSETTA

Salmo 91 (90) – Sotto le ali dell’Onnipotente

 

Chi abita al riparo dell’Altissimo

passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.

Io dico al Signore: “Mio rifugio e mia fortezza,

mio Dio in cui confido”.

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,

dalla peste che distrugge.

Ti coprirà con le sue penne,

sotto le sue ali troverai rifugio;

la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

Non temerai il terrore della notte

né la freccia che vola di giorno,

la peste che vaga nelle tenebre,

lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

Mille cadranno al tuo fianco

e diecimila alla tua destra,

ma nulla ti potrà colpire.

Basterà che tu apra gli occhi

e vedrai la ricompensa dei malvagi!

Sì, mio rifugio sei tu, o Signore!”.

Tu hai fatto dell’Altissimo la tua dimora:

non ti potrà colpire la sventura,

nessun colpo cadrà sulla tua tenda.

Egli per te darà ordine ai suoi angeli

di custodirti in tutte le tue vie.

Sulle mani essi ti porteranno,

perché il tuo piede non inciampi nella pietra.

Calpesterai leoni e vipere,

schiaccerai leoncelli e draghi.

Lo libererò, perché a me si è legato,

lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.

Mi invocherà e io gli darò risposta;

nell’angoscia io sarò con lui,

lo libererò e lo renderò glorioso.

Lo sazierò di lunghi giorni

e gli farò vedere la mia salvezza”.

Commento

Il salmista professa di trovare la sua forza e pace nel Signore, nel quale confida: “Io dico al Signore: <Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido>”.

Il salmo vuole infondere fiducia nel futuro, sicuramente positivo per chi confida nel Signore (Cf. Dt 6,14).

Il “laccio del cacciatore”, sono le trappole poste dai nemici per giungere a compromettere il giusto.

“Dalla peste che distrugge”; più giustamente secondo l’originale ebraico dovrebbe tradursi: “Dalla parola che distrugge”, cioè dalla parola calunniatrice.

“Il terrore della notte”, sono gli assalti dei briganti, le incursioni dei nemici.

“La freccia che vola di giorno”, sono gli attacchi in pieno giorno dei nemici: di notte le frecce non si usano.

“La peste che vaga nelle tenebre”, l’uomo non vede il propagarsi del contagio; per questo “nelle tenebre”.

“Lo sterminio che devasta a mezzogiorno”, è l’azione delle carestie.

Di fronte all’imperversare delle sventure: “Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma nulla ti potrà colpire”.

Indubbiamente il salmo presenta una situazione del giusto non costantemente frequente, per cui va aperta ad una lettura in chiave figurata, dal momento che le sventure colpiscono anche i giusti. Le sventure non colpiscono il giusto nel senso che in tutte le circostanze avrà l’aiuto di Dio per non cadere nell’infedeltà a Dio ed essere felice della sua presenza: Dio è il più grande bene.

Gli angeli custodiranno il giusto in tutti i suoi passi, cioè nei suoi viaggi, nelle sue iniziative. Anzi, tutto sarà facilitato dagli angeli, la cui azione è presentata con l’immagine degli angeli che stendono le loro mani a formare la strada dove percorre il giusto, affinché non inciampi nella pietra il suo piede.

Il giusto assistito da Dio camminerà indenne

nei pericoli: “Calpesterai leoni e vipere, schiaccerai leoncelli e draghi”. I “draghi”, sono un’immagine tratta dalla mitologia cananea (Vedi il Leviatan; Cf. Ps 73).

Il salmista alla fine “passa la parola” a Dio: “Lo libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome…lo libererò e lo renderò glorioso. Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza”.

Magnificat

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio,

mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà

della sua serva. *

D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *

e santo é il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza

del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,*

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen