DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal vangelo. Mt.6,7-13 – Chiamò a se'”

 “Chiamò a se'”

Esprime un’urgenza,
questa frase del Vangelo.
C’è un’emergenza cui far fronte.
Per questo Gesù chiamo’ a se’ delle persone.
Le “chiamò a sé”,
perché stessero con Lui.
Perché facessero esperienza di Lui.
Perché Lo vivessero nel profondo,
e non per sentito dire.
E così facendo si preparassero a portarlo al mondo.
Persone normali,
quelle chiamate.
Persone piene di difetti.
Perché nessuno potesse dire:
“è merito nostro”.
Ma perché per tutti,
invece,
fosse chiaro
che era “Dio in loro”.
Quella di “Chiamare a sé” è
una cosa che Gesu’ non ha mai smesso di fare.
Anche oggi Lui,
chiama persone normali,
piccole,
piene di difetti.
Generalmente queste non sono
le “stars” delle televisioni,
non i politici importanti,
né teologi istruiti.
Ma semplici operai,
insegnanti,
casalinghe,
ragionieri,
dottori,
studenti,
padri e madri,
nonni.
Ognuno con la sua storia,
fatta di gioie e dolori,
successi e fallimenti,
virtu’ e peccati.
Li chiama per farli stare con Lui.
Per fargli fare esperienza di Lui.
E mandarli.
Mandarli nel mondo a raccontare una storia d’amore vera e vissuta,
che vede come protagonisti il nostro Dio e la sua creatura,
che siamo noi.
“Testimonianza” che sarà l’unica cosa che dovrà essere portata.
Non dovrà essere portato altro.
Solo l’esperienza di Lui.
Basterà questa,
perché avra’ il.profumo della verità,
e chiunque avrà cuore aperto la riconoscera’.
Fra i chiamati,
forse,
anche me e te,
“talentuosi” nel nostro essere “difettosi”.
Il nostro essere più “difettosi” e incoerenti degli altri,
forse,
ci rende piu’ idonei.
Perché non si possa dire che “siamo noi”,
ma che “e’ Dio in noi”.
Sia benedetto Gesu’,
che ci chiama a Se’

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,34-11.1

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Parola del Signore.