DIOCESI DI CALTANISSETTA

Via crucis

PREGHIERA

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo.

Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, uniti nell’amore celebriamo la morte del tuo Figlio, con fede viva proclamiamo la sua risurrezione, attendendo con ferma speranza la sua venuta nella gloria.

(Dalla liturgia)

STAZIONE UNO: Gesù condannato a morte.

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.

Gesù mio, la tua condanna chi crudele ti pronunciò?

Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: “Mi avete portato quest’uomo come agitato- re del popolo… ma non ho trovato in quest’uomo nessu- na delle colpe di cui lo accusate. Ma essi urlavano: «Cro- cifiggilo, crocifiggilo!» (Lc 23, 13-14.31)

Preghiera

 Il governatore Ponzio Pilato è convinto della tua innocenza, o Gesù, ma non ha il coraggio di assumersi le sue responsa- bilità liberandoti; non ha il coraggio di schierarsi per la verità e, pur non trovando in te alcuna colpa, ti fa flagellare e ti abbandona nelle mani dei Giudei. O Gesù, dacci il coraggio di rompere ogni forma di omertà dinnanzi a tante ingiustizie del mondo e di “non lavarci le mani” dinnanzi a tanti fratelli che soffrono. *

Riflessione

Il dito accusatorio puntato e le urla crescenti della folla inferocita sono i primi passi del morire di Gesù. Lo stesso Gesù poco prima osannato, benedicente e operatore di miracoli, viene ora condotto alla pena capitale. Nessuna parola di gratitudine proviene dalla folla, che preferisce Barabba. La condanna sbrigativa di Gesù si fa paradigma delle facili accuse, dei giudizi superficiali, dei preconcetti e delle insinuazioni; di tutti gli errori contro la verità e l’innocenza; della cultura razzista e di ogni chiusura del cuore. O Gesù, aiutaci a mantenere una coscienza retta e responsabile, che non volti mai le spalle all’innocente, ma si schieri con coraggio, in difesa dei deboli e della giustizia!

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE DUE: Gesù caricato della croce

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Le tue spalle, con cuore duro, l’uomo empio ti caricò. Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

Chi mi vuol seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. (Lc 9, 23)

Preghiera

Aiutaci, o Signore, a comprendere il valore salvifico della croce, follia per chi non crede, potenza di Dio per chi crede e quando non riusciamo ad accettare il dolore e la croce, sostieni, Signore, la nostra debolezza. Siamo certi che tu sei avanti a noi, tu sei la nostra strada, tu sei la nostra forza, tu sei la nostra vita.

  • Riflessione
  • Gesù abbraccia la croce, abbraccia la nostra sofferenza e si fa uomo in tutto, anche nel nostro dolore. Gesù dà un senso al nostro patire perché nella croce non siamo più soli, possiamo elevare le nostre sofferenze al Dio-Uomo che soffre con noi e vedere Dio in ogni uomo che soffre. Il dolore diventa atto di amore, la fragilità dell’uomo viene riscattata dalla grandezza di Dio. La sofferenza si veste di speranza: la croce è stata portata dall’Uomo-Dio. Nella croce la certezza della salvezza, nella croce la risurrezione.
  • Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…
  • Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione terza: Gesù cade la prima volta

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Gesù mio, la terra scura Il tuo viso contaminò. Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. (Is 53, 4-5)

Preghiera

Schiacciato dal peso della croce, dolorante per le ferite della flagellazione, cadi, o Gesù… ma ti rialzi; devi portare a com- pimento la tua missione di salvezza. Molte volte anche noi cadiamo per la tentazione, per la fragilità umana… Tu ci ricordi che non serve lo scoraggiamento. Dobbiamo rialzarci e riprendere il cammino. Tu ci hai dato il sacramento del perdono, per rialzarci e rimetterci nuovamente sulla buona strada.

Riflessione

La prima caduta è la più dolorosa, ma occorre cadere per imparare a rialzarsi, sotto il peso della croce, sull’esempio di Cristo che, per salvarci, si è fatto servo ed è divenuto uomo soggetto alla fragilità. Innanzi alla sofferenza cede stremato sotto il peso della Croce. Tocca con mano il dolore dell’umanità, dandogli un senso. O Gesù, ci affidiamo a te perché tu possa aiutarci a sopportare, con fede e speranza, il dolore e a non cadere definitiva- mente sotto il peso delle iniquità.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione quarta: Gesù incontra sua Madre.

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

La tua madre, col pianto agli occhi, sul calvario ti vide ancor. Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».  (Lc 2,34-35)

Preghiera

Sulla strada del Calvario incontri tua madre. I vostri occhi si incrociano in un silenzioso messaggio di dolore e di adesio- ne al progetto di Dio. Alle parole della mamma tua: “Si faccia di me secondo la tua parola”, corrisponde anche oggi la tua parola, o Gesù: “Padre non la mia ma la tua volontà si compia”. Insegna anche a noi, o Signore, a compiere la volontà del Padre tuo e a realizzare il suo progetto di amore su di noi.

Riflessione

Gesù ingiuriato, beffato, deriso, circondato solo da persone inique, nel cammino verso il Calvario, incontra la madre. I loro sguardi si intrecciano e dicono tutto quello che la bocca non è capace di dire, ma le loro anime si uniscono in un abbraccio sublime che solo chi è madre può sentire e chi è figlio può capire. Maria, impotente per la salvezza del figlio, stremata dal dolore, accompagna Gesù al supplizio, fino al suo ultimo sospiro. O Gesù, rivolgi lo stesso Tuo tenero sguardo a tutte le madri addolorate della terra per la sorte avversa dei loro figli.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione quinta: Il Cireneo

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo –

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Sulla strada un Cireneo. Triste e buono ti aiutò. Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo. (Mc 15, 21)

Preghiera

Siamo consapevoli, o Signore, che II benessere ci ha resi egoisti e ha spento in noi l’amore verso di Te e verso i fratelli. Questa nostra società sta affogando nell’egoismo e la gioia non è di casa fra noi. Scuoti il nostro torpore che ci rende indifferenti. Dacci occhi per vedere il dolore e le sofferenze di tanti fratelli: poveri, anziani… e tutti quelli che nella nostra società non contano. Aiutaci a riscoprire la gioia della fraternità e della solidarietà, facendo partecipi del nostro tempo e dei nostri beni, quanti sono nell’indigenza. Ciascuno di noi possa essere, per il fratello, il buon Cireneo che aiuta e conforta.

Riflessione

O Gesù, sotto la croce, ad ogni passo più pesante, con lo sguardo implorante cercavi la spalla di un amico sulla quale poggiare la tua sofferenza. Un anonimo lavoratore della terra, tale Simone di Cirene, fu l’inconsapevole prescelto e, pur obbligato, condivise un tratto del tuo martirio e della tua opera redentrice. Trovarsi a portare la croce di un altro può toccare ad ognuno di noi. Quando con lo sguardo ci implora il prossimo ammalato, affamato, abbandonato e oltraggiato, o Gesù, donaci la forza di non rimanere indifferenti alla croce dei fratelli.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione sesta: La Veronica.

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

La Veronica, pei tuoi tormenti, sangue sacro ti asciugò. Sono stati i míiei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

Dio abbia pietà di noi e ci benedica , su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza. (Sal 67, 2-3)

Preghiera

Ammiriamo la Veronica che, con un gesto semplice e umile, asciuga, o Gesù, il Tuo volto sudato e sporco di sangue. Spesso siamo tristi e insoddisfatti. Dovremmo riscoprire la gioia di vedere il Tuo volto nel fratello che ha bisogno di noi, il Tuo volto sofferente negli emarginati del nostro tempo. Anche una parola di conforto o magari un semplice sorriso può essere di aiuto al prossimo. Aiutando il prossimo aiutiamo Te, o Gesù, che ripeti anche a noi: “Quello che fate al più piccolo dei miei fratelli lo fate a me”.

* Riflessione

Il sudore, il pianto, il sangue, la terra sono dinanzi agli occhi di tutti. Eppure solo una donna, Veronica, va incontro a Gesù, piegato dal dolore immane della Croce. La sua fede ci commuove, ma similmente ci spaventa. Viene spontaneo chiedersi se anche noi, dinanzi al passaggio di Gesù, avremmo agito come lei o meno. Se lì, lungo la strada che portava al Calvario, avremmo sfidato tutto e tutti anche solo per asciugare il volto sfigurato di Cristo, accusato, deriso, emarginato, condannato. E oggi invece? Siamo davvero eredi e imitatori del gesto della Veronica o stiamo spesso a guarda- re, immobili e indifferenti, al calvario del Cristo di turno accusato, deriso, emarginato, condannato?

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione settima: Gesù cade per la seconda volta.

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Gesù mio, sull’erta infame. Chi ti spinse sul duro suol?

Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

Cristo non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi e soffrendo non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccat nel suo corpo sul legno della croce. (1Pt 2, 22-24)

Preghiera

Dopo un’altra frustata dei carnefici, un’altra caduta. Dopo un’altra tentazione, un altro peccato, un altro cedimento, Ma siamo consapevoli, o Signore, che hai messo al nostro fianco un tuo ministro, nostro amico e nostro fratello, che. dopo la caduta, in nome tuo ci dice: “Alzati e cammina”, “vai in pace e non peccare più”. Grazie, Signore, per la tua infinita misericordia e aiutaci a tenere saldi i nostri passi sulla via della santità. *

Riflessione

Provato dal tradimento, stremato sotto il peso della croce, sei caduto, Signore, di nuovo. per la seconda volta. Immagi- no quel momento e adesso io ti vedo in ogni persona che, colpita dalle sferzate della vita… cade; ti vedo nel volto di chi per la propria fragilità, miseria e solitudine vive prostrato dal peccato e… cade; ma soprattutto, Signore, io ti vedo in ogni persona che, con lo sguardo rivolto al cielo, si rialza, dopo aver accolto la tua misericordia, prezioso balsamo che lenisce ogni ferita. O dolcissimo mio Signore Gesù, per il carico di quella pesan- tissima croce sei caduto per farti prossimo a me e all’intera umanità, per prendere su di te la morte affinché noi avessi- mo la vita e l’avessimo in abbondanza.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione ottava: Gesù e le donne di Gerusalemme

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Con il pianto delle pie donne

Fa ch’io senta il tuo dolor.

Sono statí i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

 Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli». (Lc 23, 27-28)

Preghiera

Ti preghiamo, o Signore, per tutte le donne del mondo… e per tante famiglie senza valori. Ti preghiamo per le famiglie divise, per le famiglie dove manca il necessario e dove manca l’amore. A te affidianmo, o Gesù, il pianto o il gemito silenzioso di tante mamme per la sorte dei figli, lontani da te, senza ideali, che si stordiscono nella droga, nel piacere, nell’alcol. Ti preghiamo, o Gesù, perché le lacrime materne si aprano al sorriso della redenzione.

Riflessione

Dinnanzi al pianto compassionevole delle donne di Gerusalemme ci stupisce il severo ammonimento di Gesù, che ci invita a riflettere sulla compassione fine a se stessa. A cosa serve piangere dinnanzi alla sofferenza di un fratello quando non facciamo nulla per alleviare il peso della croce che porta? Quando, peggio, siamo noi stessi ad averlo caricato di quella croce? Allora il Signore ci esorta a “Piange- re su noi stessi” e non con un pianto vuoto di significato ma con un pianto di espiazione, che nasca dalla consapevolezza che il dolore e la sofferenza non sono altro che frutto dei nostri stessi errori.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione nona: La terza caduta di Gesù.

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Gesù mio, di duolo oppresso

Chi ti fece cadere al suol?

Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

 Il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca. (Is 53, 6-7)

 Preghiera

È consolante per noi, o Gesù, sapere che tu vieni sempre incontro alla nostra fragilità, che ci fa cadere e ricadere. Ti affianchi a ciascuno di noi per aiutarci e incoraggiarci a riprendere il cammino. Dacci, o Signore, il coraggio e la forza di rialzarci dopo ogni caduta e tuffarci nel mare del tuo amore e della tua misericordia, ricorrendo al sacramento della confessione e, come il figlio prodigo, possiamo prova- re la gioia di sentirci peccatori perdonati. *

Riflessione

La terra, pensata e voluta dal Creatore come suolo che acco- glie vita e amore, nella storia dell’umanità è stata scenario di odio, guerre, violenze e cadute. La terra abbraccia ora l’auto- re della vita: Gesù cade a terra per la terza volta! Espressione dell’umanità che cade ogni volta che l’odio e la guerra prevalgono. Con la terza caduta Gesù ha voluto dire agli uomini: “Distruggete la guerra! Costruite la pace! Spegnete il fuoco della violenza! Accendete il fuoco dell’amore e segui- temi perché lo sono la via, la verità e la vita”.

 Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione decima: Gesù spogliato delle vesti

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Le tue vesti, con mani brute, i soldati ti lacerar.

Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». (Gv 19, 23-24) 24

Preghiera

Mentre i soldati tí denudano e si dividono le tue vesti, ti rivediamo, o Gesù, negli uomini e nelle donne di ogni tempo, privati di ogni diritto, spogliati della dignità; ti rivediamo in tutti coloro che la società rifiuta, in tutti i fratelli che, nella nostra società, non hanno voce. Aiutaci invece, o Gesù, a spogliarci dell’egoismo, della critica facile, a liberarci dall’indifferenza e dalla superficialità e sostieni il nostro impegno a rivestirci di amore, di giustizia, di solidarietà.

Riflessione

Gesù, condannato e umiliato, si trova a compiere l’ennesimo gesto divino: cede all’uomo anche le sue vesti, restando nudo e indifeso. Insegnaci, Signore Gesù, a restare nella via della pace, senza spogliare nessuno della propria dignità e delle proprie idee e insegnaci a vivere nella concordia, come fratelli.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione undicesima: Gesù inchiodato sulla croce

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 Gesù mio, per nostro amore, crocifisso ti miro ancor.

Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

 Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio, scendi dalla croce». (Mt 27, 38-41)

Preghiera

Avevi detto: «Quando sarò innalzato attirerò tutti a me». E’ arrivato il momento di glorificare il Padre e redimere l’uma- nità, Per tre ore, fra indicibili dolori, resterai sospeso tra cielo e terra, umiliato, deriso. Con questo tuo sacrificio apri a noi il cammino verso il Padre. Concedici pertanto, al termine del nostro pellegrinaggio terreno, di giungere alla dimora eterna, dove tu ci attendi.

Riflessione

O Gesù, in croce, schernito e straziato, trovi in un malfattore, che ti riconosce Re di Misericordia, lo strumento per indicare la via della santità. Come al buon ladrone, concedi anche a noi di “rubare” dal tuo amore infinito! Concedi a noi la consolazione del perdono, anche quando, schiacciati dal rimorso, pensiamo di non poterlo meritare e dacci la forza di perdonare, nel tuo nome, chi ci offende e ci fa del male.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione dodicesima: Gesù muore in croce.

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Per il mondo, urlando al Padre, Tu moristi così per noi.

Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

 Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era li un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiu- to!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. (Gv 19, 28-30)

Preghiera

Tu, o Signore Gesù, con la croce hai infranto le barriere della morte e ci hai aperto il regno della vita. Avevi detto: «Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore produce molto frutto»; ed ancora «Son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». Tu, o Signore, sei sorgente della vita, perché tu sei Via, verità e Vita. Con le braccia allargate sulla croce e stese fra cielo e terra, in un simbolico gesto di amore infinito, affidi al Padre tutti gli uomini da te redenti, perché si aprano alla speranza di un mondo nuovo. *

Riflessione

Dalla croce ci insegni, o Gesù, che l’unica risposta all’odio è l’amore e il perdono. Ci ripeti che l’amore vince l’odio e la vendetta è disarmata dal perdono. Hai pregato il Padre per i tuoi crocifissori: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno». Con il tuo gesto inviti tutti ad amare e perdonare. Il tuo nome è Misericordia. La croce segna il tuo trionfo e la tua gloria. La tua morte, o Cristo, ci ha liberati dal peccato e dal potere delle tenebre e ci ha aperto le porte del tuo regno. Grazie, Signore Gesù!

 Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione tredicesima: Gesù viene deposto dalla croce.

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 Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dalla croce deposto a terra, sulla madre posasti il cuor.

Sono stati i miei peccati, Gesù mio, perdon, pietà!

Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosa- mente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, concesse la salma a Giuseppe. (Mc 15, 43-45)

Preghiera

Tu per prima, o Maria, accogli tra le tue braccia tremanti il corpo esanime del Tuo Gesù, avvolto in un candido lenzuo- lo. Ci associamo al Tuo dolore perché possiamo piangere per i nostri peccati. Unendoci alla passione del Cristo, possiamo un giorno prendere parte alla sua gloria. Mentre affidiamo a Te, o Vergine Addolorata, lo strazio di tante mamme del mondo, Ti chiediamo di imprimere sul volto insanguinato del Tuo Cristo il bacio di pentimento e di riconoscenza tutta l’umanità, di ieri e di oggi. *

 Riflessione

La vergine Maria accoglie tra le sue braccia colui che si è lasciato trafiggere per vincere, con un amore sconfinato, le nostre grandi miserie. Nel grande silenzio che è sceso dopo le urla dei soldati, gli scherni dei passanti ei rumori della crocifissione, i gesti ora non sono che dolcezza, carezza di rispetto. Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo calano il corpo di Gesù che si abbandona tra le loro braccia. Lo avvolgono in un lenzuolo, lo depongono all’interno del sepolcro tutto nuovo, proprio nel giardino accanto. Guardiamo anche noi Gesù, volto della misericordia del Padre, e accogliamolo tra le nostre braccia e nella nostra vita.

 Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione quattordicesima: La sepoltura

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Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Il sepolcro di pietra rude  freddo e buio ti rinserrò.

 Sono stati i miei peccati,  Gesù mio, perdon, pietà!

 Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candi- do lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. (Mt 27, 59-60)

Preghiera

Il sepolcro del pio discepolo Giuseppe ti accoglie, o Gesù, ma solo per poco tempo. Quel sepolcro resterà vuoto, perché l’ultima parola non spetta al Venerdì Santo ma alla Pasqua, al trionfo del bene sul male, dell’Amore sull’odio. Dopo tre giorni, o Cristo, risorgi come avevi promesso. Dopo la via dolorosa, dopo l’innalzamento sulla croce, dopo il “tutto è compiuto” ci sarà l’annuncio festante dell’Angelo, la cui eco continua nei secoli: Cristo è risorto. È veramente risorto.

Riflessione

  • Anche nel momento della morte Gesù non rimane da solo: Giuseppe d’Arimatea offre per la sepoltura la sua tomba nuova, intatta, e il corpo di Cristo è avvolto da preziosi profumi e da un lenzuolo candido. Giuseppe è per noi esem- pio di offerta, dono di sé per i fratelli che si trovano nel buio, che attraversano un momento di sfiducia e sono privi di speranza. Gesù Cristo si fa uomo sino in fondo: scende nella fossa, sperimenta il silenzio della morte per scardinare definitivamente anche l’ultima inesorabile paura umana e spalancarci le porte della vita che non ha fine.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

Stazione quindicesima: Gesù risorge il terzo giorno.

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Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Sei risorto o mio Signore, Sei vivente in mezzo a noi. Alleluia, alleluia

Alleluia, alleluia

Alleluia, alleluia

Alleluia, o mio Signor.

 Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto». (Mc 16, 5-6).

Preghiera

 Il tuo Angelo, o Signore, ci fa capire che la croce e il sepolcro vuoto sono i segni dello stesso amore di Dio per l’uomo, che la morte e la risurrezione sono due realtà dello stesso miste- ro della redenzione. Secondo la tua promessa, Tu, o Signore, sei sempre con noi sino alla fine dei tempi e affidi alla Chiesa il compito di continuare nel mondo la tua opera di salvezza, per risplendere in mezzo agli uomini come segno di unità e strumento della tua pace. Tu, Cristo Risorto, che cammini con noi nel viaggio della vita, donaci la forza di essere coraggiosi annunciatori del tuo vangelo di salvezza e testi- moni gioiosi della tua risurrezione in mezzo ai fratelli.

 Riflessione

È risorto, è veramente risorto! II Dio onnipotente e misericordioso ha vinto le tenebre! Eravamo morti e siamo risorti camminavamo nel buio del peccato e siamo stati perdonati. non conoscevamo l’immensità del nostro Dio ei nostri occhi sono stati aperti. Ti adoriamo, Signore, lodiamo il tuo santo nome e con Te al nostro fianco nulla risulterà impossibile.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore. Padre nostro… Ave Maria… Gloria al Padre…

TI SALUTO, O CROCE SANTA

 Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor;

gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.

Sei vessillo glorioso di Cristo, sei salvezza del popolo fedele.

Grondi sangue innocente sul tristo che ti volle martirio crudele.

Ti saluto…

Tu nascesti fra le braccia amorose  d’una Vergine Madre, o Gesù.

Tu moristi fra braccia pietose d’una croce che data ti fu.

Ti saluto…

O Agnello divino immolato sull’altare della croce, pietà!

Tu che togli dal mondo il peccato, salva l’uomo che pace non ha.

Ti saluto…

Del giudizio nel giorno tremendo  sulle nubi del cielo verrai:

 piangeranno le genti vedendo  qual trofeo di gloria sarai.

 Ti saluto…

STAVA MARIA DOLENTE

 Stava Maria dolente

Senza respiro e voce, mentre pendeva in croce

 del mondo il Redentor.

 E nel fatale istante Crudo, materno affetto

Le trafiggeva il petto, Le lacerava il cuor.

Qual di quell’alma bella

Fosse lo strazio indegno, no che l’umano ingegno e l’anima spirar.

 

O dolce madre pura,

fonte del santo amore,

parte del tuo dolore

fa che mi scenda in cuor.

 Le barbare ferite, prezzo del mio delitto,

dal figlio tuo trafitto passino, o madre, in me.

 

Ah! Tu che delle vergini

Regina in ciel t’assidi, ah, tu propizia arridi ai voti del mio cuor!

 

Gesù, che nulla neghi A chi tua madre implora,

 del mio morir nell’ora non mi negar mercè.

 

GESÙ MIO, CON DURE FUNI…

Gesù mio, con dure funi, come reo chi ti legò?

Sono stato io l’ingrato,

Gesù mio, perdon, pietà! (bis)

 Gesù mio, la bella faccia

chi crudele ti schiaffeggiò?

 

Gesù mio, di fango e sputi chi il bel volto t’imbrattò?

 Gesù mio. Le sacre membra. chi inumano ti flagellò?

 Gesù mio, tua nobil fronte chi di spine ti coronò?

 Gesù mio, sulle tue spalle chi la croce caricò?

 Gesù mio, la dolce bocca chi di fiele ti amareggiò?

Gesù mio, le sante mani chi coi chiodi ti forò?

Gesù mio, gli stanchi piedi chi alla croce t’inchiodò?

Gesù mio, tuo amante cuore con la lancia chi squarciò?

Gesù mio, gli stanchi piedi chi alla croce t’inchiodò?

Gesù mio, tuo amante cuore con la lancia chi squarciò?

 

O Maria, il tuo bel Figlio, chi l’uccise e lo straziò?

Sono stato io l’ingrato, o Maria, perdon pietà!

È GIUNTA L’ORA

 È giunta l’ora, Padre, per me, ai miei amici ho detto

che questa è la vita: conoscere Te e il Figlio tuo, Cristo Gesù.

Erano tuoi, li hai dati a me; ed ora sanno che torno a Te, hanno creduto: conservali Tu,

nel tuo nome, nell’unità.

 Tu mi hai mandato ai figli tuoi, la tua parola è verità.

 E il loro cuore sia pieno di gioia:

 la gioia vera viene da Te.

 lo sono in loro e Tu in me:

 che sian perfetti nell’unità;

e il mondo creda che Tu mi hai mandato,

 li hai amati come ami me.

PADRE PERDONA

Signore, ascolta: Padre perdona!

Fa che vediamo il tuo amore.

A te guardiamo, Redentore nostro;

da te speriamo gioia di salvezza, fa che troviamo grazia di perdono.

Ti confessiamo ogni nostra colpa;

riconosciamo ogni nostro errore, e ti preghiamo: dona il tuo perdono.

 O buon Pastore, Tu che dai la vita;

Parola certa, Roccia che non muta:

perdona ancora, con pietà infinita.