DIOCESI DI CALTANISSETTA

Salmo 86 (85) – Preghiera nella prova

 

Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,

perché io sono povero e misero.

Custodiscimi perché sono fedele;

tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.

Pietà di me, Signore,

a te grido tutto il giorno.

Rallegra la vita del tuo servo,

perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,

sei pieno di misericordia con chi t’invoca.

Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera

e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido

perché tu rni rispondi.

Fra gli dei nessuno è come te, Signore,

e non c’è nulla come le tue opere.

Tutte le genti che hai creato verranno

e si prostreranno davanti a te, Signore,

per dare gloria al tuo nome.

Grande tu sei e compi meraviglie:

tu solo sei Dio.

Mostrami, Signore, la tua via,

perché nella tua verità io cammini;

tieni unito il mio cuore,

perché tema il tuo nome.

Ti loderò, Signore, mio Dio, con tutto il cuore

e darò gloria al tuo nome per sempre,

perché grande con me è la tua misericordia:

hai liberato la mia vita dal profondo degli inferi.

O Dio, gli arroganti contro di me sono insorti

e una banda di prepotenti insidia la mia vita,

non pongono te davanti ai loro occhi.

Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso,

lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà,

volgiti a me e abbi pietà:

dona al tuo servo la tua forza,

salva il figlio della tua serva.

Dammi un segno di bontà;

vedano quelli che mi odiano e si vergognino,

perché tu, Signore, mi aiuti e mi consoli.

Commento

Il salmo è stato scritto da un pio Giudeo che resiste intrepido di fronte alla pressione di nemici arroganti e violenti che si gloriano dei loro dei. L’epoca della composizione del salmo è probabilmente quella che precedette la grande reazione dei Maccabei contro la pressione ellenistica.

Il salmista si presenta “povero e misero”, alla ricerca di una via per organizzarsi, per difendersi, e camminare così nella verità in quella situazione nella quale si sente messo al bando. Questa via la chiede a Dio, che già la conosce: “Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini”.

Di fronte agli dei pagani il salmista dichiara che nessuno di loro regge al confronto con Jahvéh: “Fra gli dei nessuno è come te, Signore, e non c’è nulla come le tue opere”; ma non solo afferma la supremazia di Dio, afferma anche l’unicità di Dio: “Tu solo sei Dio”. Gli dei pagani sono inesistenti, sono il prodotto dei vaneggiamenti umani e, pur senza dichiararlo esplicitamente, il salmista fa intendere come all’ombra delle concezioni pagane del divino strisci il serpente ingannatore, autore di prodigi, che però non reggono di fronte allo splendore di quelli di Dio: “Non c’è nulla come le tue opere”. I prodigi dei maghi d’Egitto furono un nulla rispetto al dispiegarsi della potenza di Dio (Cf. Es 15,11).

Il salmista afferma che il tempo in cui tutti i popoli della terra riconosceranno Dio verrà: “Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te Signore, per dare gloria al tuo nome”.

Nel pericolo il salmista chiede a Dio di non cadere in dissipazioni: “tieni unito il mio cuore, perché tema il tuo nome”, con ciò avrà una lode autentica, espressa “con tutto il cuore”. Egli si presenta a Dio ringraziandolo per la misericordia che gli ha accordato quando era ormai senza speranza di vita: “dal profondo degli inferi”.

L’assalto degli arroganti è incessante, ma il salmista si rifugia in Dio, che è “Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà”. Egli ha trovato pace e forza nella fiducia in Dio, propria di un cuore semplice che teme Dio.

Magnificat

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio,

mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà

della sua serva. *

D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *

e santo é il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza

del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,*

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen