DIOCESI DI CALTANISSETTA

Salmo 150 – Invito alla lode a Dio per la sua immensa grandezza

 

Lodate Dio nel suo santuario,

lodatelo nel suo maestoso firmamento.

Lodatelo per le sue imprese,

lodatelo per la sua immensa grandezza.

Lodatelo con il suono del corno,

lodatelo con l’arpa e la cetra.

Lodatelo con tamburelli e danze,

lodatelo sulle corde e con i flauti.

Lodatelo con cimbali sonori,

lodatelo con cimbali squillanti.

Ogni vivente dia lode al Signore.

Commento

Il salmo è un invito alla lode nella liturgia del tempio. Esso risponde a tre domande: Perché? Come? Dove?

La data della composizione del salmo non è accessibile, ma potrebbe collocarsi nel postesilio.

Questo salmo è stato posto al termine del salterio non perché sia l’ultimo salmo composto, ma perché funge da dossologia finale del quinto libro dei salmi, e di tutto il salterio. Pure gli altri quattro libri terminano con una dossologia (40,14; 71,18-20; 88,52; 105,48).

Gli inviti a lodare Dio sono 10; un numero che forse richiama le dieci parole del Signore, cioè i dieci comandamenti. Non si può infatti lodare Dio senza vivere la sua legge d’amore. Il disobbediente non potrà mai lodare Dio, perché mai lo potrà amare.

Non si può eludere il parallelismo che c’è tra “santuario” e “maestoso firmamento”, ma nello stesso tempo non c’è identificazione. “Il santuario” è il tempio di Gerusalemme, a cui corrisponde il tempio celeste: il “maestoso firmamento” (Cf. Es 25,9.40; 26,30; 27,8; Nm 8,4)).

Quattro sono le note della preghiera e tutte sono dettate dall’amore: la lode, il ringraziamento, l’intercessione, la domanda. Di volta in volta la preghiera tocca una nota, ma non abolisce mai le altre, che entrano nel succedersi della preghiera come ad esempio nel Padre Nostro. La sola lode, senza la domanda di aver ancor più amore, senza il ringraziamento di ciò che si è avuto, senza l’impegno di preghiera per i fratelli e il mondo, non è assolutamente vera lode.

La sola domanda senza il ringraziamento la lode, l’intercessione diventa farisaica avarizia. Il solo ringraziamento, senza la domanda, senza la lode, senza l’intercessione, diventa congedo da Dio.

La sola intercessione senza il ringraziamento, la lode, la domanda, diventa pura presunzione.

Magnificat

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio,

mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà

della sua serva. *

D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *

e santo é il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza

del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,*

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen