DIOCESI DI CALTANISSETTA

Salmo 147 – Gerusalemme riedificata

 

Celebra il Signore, Gerusalemme,

loda il tuo Dio, Sion,

perché ha rinforzato

le sbarre delle tue porte,

in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini

e ti sazia con fiore di frumento.

Manda sulla terra il suo messaggio:

la sua parola corre veloce.

Fa scendere la neve come lana,

come polvere sparge la brina,

getta come briciole la grandine:

di fronte al suo gelo chi resiste?

Manda la sua parola

ed ecco le scioglie,

fa soffiare il suo vento

e scorrono le acque.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,

i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.

Così non ha fatto

con nessun’altra nazione,

non ha fatto conoscere loro

i suoi giudizi.

Commento

Il salmo è postesilico, ed è un invito a Gerusalemme (Sion è usato come sinonimo) a glorificare, a lodare, Dio.

Gerusalemme riedificata ha visto consolidata la sua sicurezza di fronte ai popoli confinanti che ora la temono e hanno sospeso le ostilità contro di essa: “Ha rinforzato le sbarre delle tue porte (…). Egli mette pace nei tuoi confini”.

Dio ha benedetto i gli abitanti di Gerusalemme – “in mezzo a te” – e di riverbero tutti gli abitanti di Giuda. Non manca per questo la prosperità materiale: “Ti sazia con fiore di frumento”, cioè con la miglior qualità di farina.

Egli invia la sua Parola a Israele per mezzo dei profeti postesilici, ed essa si diffonde velocemente.

Ma la sua Parola oltre che essere luce per gli uomini è anche creatrice. E’ per la sua parola creatrice che viene il freddo, scende la neve, la grandine, la brina, ma segue però il caldo, lo scioglimento delle nevi, lo scorrere delle acque dai nevai. Inverno, temporali, bel tempo sono sotto il comando della sua Parola. La natura non è lasciata a se stessa, ma governata da Dio a favore dell’uomo (Cf. At 14,17).

“Annuncia a Giacobbe la sua parola”; il salmista riprende il tema della parola data ad Israele per mezzo dei profeti. La legge di Mosè e i suoi decreti sono ripresentati con forza dai profeti e dai sacerdoti.

“Così non ha fatto con nessun’altra nazione…”; Israele è oggetto di un’elezione divina, che lo costituisce segno di Dio in mezzo ai popoli.

La Chiesa è invitata a lodare Dio, a glorificarlo, perché ha inviato e dato il suo Figlio, la sua Parola perfetta. Egli l’assiste fortificandola con la forza dello Spirito Santo, e la nutre con fior di frumento, cioè con il pane che non è più pane, se non nelle apparenze, essendo realmente diventato il Corpo del Signore.

Magnificat

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio,

mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà

della sua serva. *

D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *

e santo é il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza

del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,*

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen