DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo secondo Luca Lc 6,39-42 – Può forse un cieco guidare un altro cieco?

“Perché non vedi? “

Eccoci oggi,
come argomento,
a toccare quello della “vista” .
Dopo aver parlato,
nei giorni scorsi,
di muti e di sordi,
di mani paralizzate,
di cuori malmessi,
eccoci oggi a guardarci
“occhi negli occhi” con Gesù.
Che ci fa’ una domanda ben precisa:
“«Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Non cadranno tutti e due in un fosso?”
Come risponeremmo noi a questa domanda di Gesù ?
Risponderemmo tutti dicendo che assolutamente no,
non è possibile che un cieco possa guidare un altro cieco.
Entrambi sono destinati a fare una brutta fine.
Ma allora come mai questo tempo non lo sappiamo riconoscere?
Siamo forse ciechi anche noi,
pur senza rendercene conto?
E’ una storia di “pagliuzze”,
e di “travi”
Viviamo in una società cieca,
fatta di persone cieche,
che per “due fette di prosciutto” hanno venduto “la vista”.
E ora ci troviamo condotti da “guide cieche” che ci condurranno sicuramente alla rovina,
se non ci decidiamo a recuperare al più presto la nostra vista,
e con essa,
il nostro senno.
Ci preoccupiamo molto delle “pagliuzze” in questo tempo,
ma non vediamo “le travi”.
Mentre ci preoccupiamo della regolarità delle dimensioni delle “reti per la pesca” in mare,
non ci si preoccupa della gente che in quel mare muore,
cercando di raggiungere un posto migliore dove vivere.
Ci preoccupiamo,
giustamente,
per “la salvaguardia delle rane”.
Ma non ci curiamo dei bambini abortiti nelle stanze degli ospedali.
E quante di queste cose ci sono.
Aver tolto Dio dalla vita delle persone,
dall’esistenza,
aver rinnegato Gesù come Signore della nostra vita,
ha spento la luce.
E ora viviamo nelle tenebre più fitte.
Queste “tenebre” sono forse la trave più grossa che questo tempo ha negli occhi.
Che neppure si accorge di avere,
perché convinto di vedere.
Le travi,
che questo tempo e questa società ora non vedono,
possono diventare i pali della “Croce” a cui possono essere appesi.
E “le pagliuzze”,
possono diventare i chiodi con cui essere crocifissi.
Speriamo che presto,
si ritorni ad “accendere le luci”.
Che si riscoprano quei “valori” morali e umani,
che sgorgano dal Cristo.
Che si torni a scegliere la luce che proviene da Lui.
Perché in questa epoca di “falsi profeti”,
di idolatria diffusa,
e di false luci,
Gesù è rimasto l’unica cosa vera.
L’unico Maestro.
L’unica verità.
L’unica via.
Non ce ne sono altri.
Togliamo dai nostri occhi la trave dell’ipocrisia,
torneremo a vedere bene,
e a far pulizia delle pagliuzze.
Per non cadere nella “fossa” della rovina.
Che non è distante.
Ma se dovesse accadere delle mani forti ci tirerebbero fuori!
Non mani di politici e scienziati ma le mani Sante di Gesù Signore e Maria Santissima!
Le nostre due colonne.
Nostre unica certezza per il presente.
Speranza per il futuro.
Siano sempre benedetti Gesù e Maria.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 6,39-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».