DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc.8,4-15 – “Il Seme e’ la Parola di Dio”

Sabato della XXIV settimana del tempo ordinario

Lc.8,4-15
“Il Seme e’ la Parola di Dio”
Gesù spiega bene il senso delle Sue Parole.
Ci parla di un Seminatore,
di Semi,
e di terreni.
Gesù e’ il Seminatore.
E ogni giorno esce e semina.
Ovunque sparge il seme,
che e’ la Sua Parola,
Il seme poi,
sparso,
raggiunge il terreno,
che e’ il nostro cuore.
Raggiunge dunque noi.
Ma che tipo di terreno sono io?
Che tipo di accoglienza riserva il mio cuore all’accoglienza della Sua Parola?
Quando diciamo
“La conosco già’’
“L’ho già sentita”,
e la mente comincia a viaggiare altrove.
All’uscita dalla Messa, spesso
non siamo in grado di dire quale passo del Vangelo sia stato proclamato.
Il Seminatore ha gettato,
il seme è caduto,
ma ha trovato,
un terreno non pronto in noi.
Capita che
durante la proclamazione del Vangelo,
la mente segua altri pensieri.
Il maligno prova a portarla via.
E certe preoccupazioni,
provano a distoglierci da un attento ascolto.
Per questo ogni giorno, è importante
riprendere la Parola.
È un tentativo di irrigare il terreno arido del cuore,
cercare di togliere i sassi,
e i rovi,
di scacciare il demonio che vuol portarla via.
E’ un tentativo di diventare terreno buono.
Un esercizio quotidiano.
Che porta ad ascoltare ciò che la Parola suscita dentro.
Ascoltare non solo con gli orecchi,
ma anche con la mente,
e soprattutto col cuore.
È un viaggio.
Bellissimo.
Anche inaspettato.
Il seme caduto,
anche se già ascoltato,
anche se gia’ lo conosciamo,
ogni volta produce riflessioni differenti,
e anche sorprendenti.
Apre scenari differenti ogni volta.
È un universo sconosciuto.
Eppure è la stessa Parola
“Che conoscevo già”.
Condiviso con gli altri poi.
ti rendi conto che quel semino non ha portato frutto solo per te.
Ma anche per altri.
Dove frutta il 30,
dove il 60,
dove il 100.
Ringraziamo di cuore il Seminatore che
Ancora non si è stancato di seminare.
Ancora oggi il seme verrà gettato.
La Parola ancora sarà proclamata.
Oggi il seme
vuole raggiungere te.
Che tipo di terreno saremo,
tu e io?
Sia benedetto Gesu’,
santo seminatore.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 8,4-15

In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.