DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc.12,35-38 – “Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi, con le lampade accese”

Martedì della XXIX settimana del tempo ordinario

“Siate pronti,
con le vesti strette ai fianchi,
con le lampade accese”.
E’ un monito importante quello del Signore.
Che fa’ riflettere.
Il discorso di oggi,
non riguarda solo l’ultimo giorno della nostra vita.
Al contrario,
riguarda tutti i vari aspetti e le varie sfaccettature della vita.
Siamo invitati a ragionare con la diligenza che userebbe il buon padre di famiglia,
sempre.
Cosi come ha fatto il patriarca Giuseppe,
che ha saputo preparare il tempo delle “vacche magre”,
è proprio così che dovremmo agire noi cristiani.
Anche in campo spirituale,
oltre che materiale.
Anche nei rapporti umani e negli affetti.
Se oggi Gesu’ ci invita a vivere la notte,
dove sarebbe naturale spegnere la lampada e togliersi le vesti,
rimanendo desti come se fosse giorno,
e’ forse perché noi,
cristiani,
viviamo il giorno come fosse notte,
cioè da “addormentati”.
Con le giornate passate ad inseguire le cose,
trascurando Dio,
e spesso i nostri cari,
sempre affaccendati in cose che poi,
così prioritarie non sono.
“C’è tempo”,
diciamo in tempo di “vacche grasse”,
col rischio di trovarci nel tempo delle “vacche magre” completamente impreparati.
“C’è tempo”,
diciamo,
per poter imparare a vivere con Dio,
e conoscere la Sua Legge d’Amore,
salvo poi trovarsi all’ultimo giorno della nostra vita completamente impreparati.
“C’e’ tempo” per confessarsi.
“C’e’ tempo” per riconciliarsi.
“C’è tempo” per dire “ti voglio bene”.
Ma a volte il tempo finisce.
Il tempo non c’è più.
Magari un giorno
una delle persone fondamentali della nostra vita,
improvvisamente non c’è piu’.
Eppure non era malata ne’ vecchia
C’erano tante cose che dovevamo dirci …c’era tempo.
Improvvisamente il tempo era finito.
Avremmo voluto dirgli quanto gli volevamo bene
ma abbiamo dovuto accontentarci di gridarglielo volgendomi al Cielo,
chiedendoci:
“mi avra’ sentito?”.
Il tempo era finito.
Non ci sarebbero stati i supplementari.
Abbiamo affidato a Gesù,
“tempo oltre il tempo”,
di portare in Cielo,
a questa persona,
tutto l’affetto che avevamo e abbiamo nel cuore per lei.
Ma non è la stessa cosa.
Dobbiamo imparare ,
a vivere il tempo come se “non vi fosse tempo”.
E a fare il “bene” adesso.
Il bene materiale.
Il bene spirituale.
A vivere con le vesti strette ai fianchi e con la lampada accesa,
Dopo,
potrebbe non esserci più tempo.
Sia benedetto Gesu’,
nostro bene,
e nostro tempo infinito.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,35-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».